Ancora bombardamenti nella provincia di Idlib, zone della Siria nordoccidentale sotto il controllo dei ribelli, mentre di ora in ora si aggrava il bilancio dello spaventoso attacco aereo con gas chimici nel villaggio di Khan Sheikhun. Munzir Khalil, capo della Direzione della sanità di Idlib, ha confermato alla tv satellitare al-Jazeera un bilancio di almeno 74 morti e 557 feriti dopo i nuovi dati diffusi stamani dall’Osservatorio siriano per i diritti umani che parlavano di almeno 72 morti, compresi 20 bambini e 17 donne.
“Possiamo confermare che 74 persone sono morte, ma prevediamo che il bilancio possa salire fino a 107 vittime per le informazioni che arrivano dagli ospedali e poiché molte persone sono disperse e pensiamo siano morte nell’attacco”, ha detto Khalil alla tv, confermando che 557 feriti sono stati trasferiti in strutture sanitarie e ospedali da campo nella provincia.
E un volontario dei caschi bianchi ha confermato che anche stamani altre località della provincia di Idlib sono state colpite da bombardamenti, come già aveva riferito l’Osservatorio.
E intanto Stati Uniti, Francia e Regno Unito hanno presentato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite una proposta di risoluzione che condanna l’attacco chimico compiuto ieri nella provincia siriana di Idlib, sul villaggio di Khan Shaykhun, nel nord della Siria, e che ha causato almeno 72 vittime, tra cui 20 bambini e diciassette donne. L’assise, convocata d’urgenza, si riunisce oggi alle 10, (le 16 in Italia). Per oggi era già prevista una discussione sulla Siria in sede di Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ma è stata anticipata, su richiesta di Francia e Gran Bretagna, data la gravità della situazione. E il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, stamani a Bruxelles, è stato molto netto nel condannare l’azione: “Quell’attacco chimico è stato un crimine di guerra e una risoluzione di condanna può fare pressione sulle parti in conflitto e sui paesi che hanno influenza su di loro”. Il numero uno dell’Onu ha aggiunto: “L’orribile evento di ieri dimostra che in Siria si commettono crimini di guerra e che la legge umanitaria internazionale viene violata frequentemente. Il Consiglio di sicurezza si riunirà oggi. Abbiamo chiesto che si risponda dei crimini commessi e sono sicuro che il Consiglio di sicurezza si prenderà le sue responsabilità”.
Scende in campo, con una nota, anche la Nato: , Condanna anche da parte della Nato: “Condanno l’orribile attacco nella provincia di Idlib in Siria, che ha ucciso decine di persone, tra cui molti bambini, in cui sarebbero state usate armi chimiche”, ha affermato il segretario generale Jens Stoltenberg, aggiungendo che “questa è la terza volta che emergono notizie sull’uso di queste barbare armi solo nell’ultimo mese”.
Anche in Europa si parla di Siria alla Conferenza internazionale a Bruxelles, presieduta dall’Alto rappresentante per la politica estera europea Federica Mogherini: “Quello che abbiamo visto ci ha terrificato, le orribili immagini dell’attacco chimico di ieri in Siria ci ricordano le nostre responsabilità”, così Mogherini, “tutte le persone con cui ho parlato mi hanno ripetuto che ‘tra noi siamo diversi, abbiamo diversi background culturale, ma tutti vogliamo la pace’. Di guerra e violenza ne abbiamo avute abbastanza. Oggi la cosa più urgente è dare aiuti all’interno della Siria e ripristinare le condizioni di vita di base”.
Parla anche la Lega araba: “E’ stato un crimine enorme”, così il segretario generale Ahmed Abul Gheit, “colpire e uccidere civili con questi metodi vietati è un atto barbaro”. Gli autori, ha aggiunto, “non sfuggiranno alla giustizia e devono essere puniti dalla comunità internazionale, secondo il diritto internazionale”, ha aggiunto, senza indicare alcun responsabile.
Ma intanto le fazioni ribelli siriane minacciano vendetta, con il piano di far moltiplicare i fronti di combattimento contro il regime per vendicare i morti di Idlib. Anche se il Comando generale delle Forze armate siriane ha “categoricamente negato” le accuse riportate dai media occidentali relative all’utilizzo di sostanze chimiche nell’attacco. E in difesa di Damasco e’ intervenuta Mosca, sostenendo che le bombe lanciate dall’aviazione siriana hanno colpito erroneamente un deposito di armi chimiche sotto il controllo dei ribelli. Questa la ricostruzione esposta dal portavoce del ministero della Difesa russo, il generale maggiore Igor Konashenkov: “Gli agenti tossici che hanno fatto strage a Khan Sheikhoun proverrebbero da un arsenale dei ribelli, gli attacchi dei jet di Damasco avrebbero messo nel mirino depositi di armi e una fabbrica di munizioni nella periferia est della città”.
Dura la condanna di papa Francesco: “Assistiamo inorriditi agli ultimi eventi in Siria. Esprimo la mia ferma deplorazione per l’inaccettabile strage nella provincia di Idlib, dove sono state uccise decine di persone inermi, tra cui tanti bambini”, ha sottolineato Bergoglio all’udienza generale in piazza San Pietro.E aggiunge: “Faccio appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche, a livello locale e internazionale, affinché cessi questa tragedia e si rechi sollievo a quella cara popolazione da troppo tempo stremata dalla guerra. Incoraggio, altresì, gli sforzi di chi, pur nell’insicurezza e nel disagio, si sforza di far giungere aiuto agli abitanti di quella regione”.
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