Matteo Renzi smentisce Panorama: “Mai detto che me ne andrò, non mollerò mai”. Il settimanale però conferma
“Se perdo stavolta me ne vado davvero”. Sulla dichiarazione rilasciata dall’ex premier Matteo Renzi in una lunga intervista a Panorama, in edicola il 6 aprile, si crea un piccolo caso. Dopo la pubblicazione delle anticipazioni, Renzi ha smentito le parole:
“Con tutta l’amicizia per Andrea Marcenaro, non ho mai detto ciò che Panorama ha riportato. Non l’ho detto e stavolta non l’ho nemmeno pensato. Gli ho spiegato a pranzo per un’ora perché non ho mollato e a questo punto non mollerò mai”. Lo dichiara Matteo Renzi smentendo quanto riportato in un’intervista da Panorama nella quale viene attribuita all’ex premier la frase che in caso di sconfitta alle primarie “mi pare evidente che stavolta me ne andrò davvero”.
Andrea Marcenaro, il giornalista autore dell’intervista, ha quindi ribattuto:
“Con tutta l’amicizia per il presidente Renzi, ho riportato pianamente il colloquio: “Questa volta sarei tornato alla politica solo con i voti”. Senza voti niente impegno politico? “Mi pare evidente”. A me pareva scontato. Non vedo dove sia la notizia, né lo scandalo”
Renzi ha a sua volta replicato:
“Ringrazio Andrea Marcenaro che ha fedelmente riportato nella sua precisazione il nostro colloquio. Ho semplicemente detto che senza voti niente impegno politico e che sarei tornato alla politica solo con i voti. Che è cosa ben diversa dalle anticipazioni di panorama. Adesso possiamo tornare a occuparci di cose serie”.
L’anticipazione dell’intervista. “Le primarie? Restano un forte messaggio per certificare il consenso di un leader. Sarei per farle a livello europeo”, ha aggiunto Renzi. “Tanti giornali e tanti professori ce l’hanno con me? Contano zero, sono i voti che contano”, dice tra l’altro l’ex premier. Parlando poi del principale avversario del Pd, afferma: “Chi comanda nel M5S? C’è un capo, è Casaleggio, il figlio del fondatore. Non il mister congiuntivo Di Maio, o il povero Di Battista”. Una battuta anche sull’attuale esecutivo: il governo Gentiloni? “Mi fido di lui: l’importante è che alla fine il gatto prenda il topo”.
Quanto all’inchiesta Consip, che vede indagato suo padre Tiziano, “che la si segua da vicino in tutti il suo iter. Voglio la verità. Nessuno insabbi. E vedrete come andrà a finire”.
Sull’Europa invece dice: “Con la Merkel ho discusso. La flessibilità, con buona pace di Mario Monti, non ce l’hanno regalata, ce la siamo presa con fatica, e con quella per la prima volta la sinistra ha abbassato le tasse”.