Migliorare la qualità del sistema nazionale di istruzione, è questo l’obiettivo dei provvedimenti sulla Buona Scuola che sono stati approvati il 7 aprile dal Consiglio dei Ministri. Molte delle novità introdotte riguardano l’esame di maturità, anche se possono stare tranquilli gli studenti che devono sostenere l’esame quest’anno e nel 2018, tutti i cambiamenti partiranno dal 2019.
Il nuovo esame di maturità
Si riducono le prove scritte, dalle attuali tre si passerà a due in tutti gli Istituti e poi ci sarà il tradizionale colloquio orale.
La prima prova accerterà la padronanza della lingua italiana, la seconda riguarderà le discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi.
La prova Invalsi è un requisito per l’ammissione all’esame, ma non influisce sul voto finale.
Per essere ammessi bisognerà avere 6 in tutte le materie, ma si potrà essere ammessi con una insufficienza, se lo decide il consiglio di classe, con una penalità sul credito.
Verrà dato più valore al percorso dell’ultimo triennio.
L’alternanza scuola-lavoro diventa un requisito per l’accesso all’esame e oggetto di prova orale.
Non ammesso chi ha l’insufficienza nel voto di condotta.
La Commissione resta quella attuale:
Un presidente esterno
Tre commissari interni
Tre commissari esterni.
Cambia la valutazione alle medie ed elementari
Alle scuole medie ed elementari cambia il sistema di valutazione, i voti restano ma saranno espressione dei livelli di apprendimento raggiunti e saranno affiancati da una specifica certificazione delle competenze.
La bocciatura è prevista non solo alle medie ma anche alle elementari, ma per casi eccezionali e con la decisione unanime dei docenti della classe.
L’ ammissione sia alle medie che alle elementari c’è anche in casi di livelli di apprendimento “parzialmente raggiunti o in via di acquisizione”. Le scuole dovranno attivare specifiche strategie di miglioramento per sostenere l’apprendimento degli alunni più deboli.
L’accesso alla scuola per i docenti
Tutti i laureati potranno partecipare ai concorsi, a patto che abbiano conseguito 24 crediti universitari in settori formativi psico-antropo-pedagogici o nelle metodologie didattiche.
I concorsi avranno cadenza biennale, il primo sarà nel 2018.
Il nuovo concorso prevede due scritti (tre per il sostegno) e un orale. Chi lo passa entra in un percorso triennale di formazione, inserimento e tirocinio con una retribuzione crescente che parte fin dal periodo della formazione.
L’ordine di accesso partirà dalle Graduatorie ad esaurimento e poi quelle formatesi nell’ultimo concorso del 2016.
50 insegnanti in più all’estero
Nell’ottica di colmare il gap con le scuole del sistema nazionale viene potenziato l’organico all’estero: 50 insegnanti in più (si passa da 624 a 674). I docenti potranno stare fuori dall’Italia fino a due periodi di 6 anni scolastici (attualmente il massimo è di 9 anni) che dovranno però essere intervallati da un periodo di 6 anni nelle scuole italiane del Paese.
Più scelta per gli studenti
L’offerta formativa degli istituti professionali diventa più flessibile. I percorsi durano 5 anni: biennio più triennio. Gli indirizzi passano da 6 a 11, nasce la Rete nazionale delle scuola professionali e il decreto prevede lo stanziamento di 48 milioni a regime per incrementare il personale necessario ad attuare le novità previste.
Sistema per una formazione da 0 a 6 anni
Novità assoluta è il sistema integrato di educazione e di istruzione che ha lo scopo di garantire ai bambini “pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione, gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche etniche e culturali”. Per fare tutto ciò saranno istituiti dei Poli per l’infanzia dove i bambini fino a 6 anni saranno guidati verso l’inizio del loro percorso di studi.
Studenti con disabilità sempre più ‘inseriti’
Un corso di specializzazione ad hoc renderà più preparati i docenti di sostegno per la scuola dell’infanzia e la primaria.Tutti i futuri docenti, anche nella secondaria, avranno nel loro percorso di formazione iniziale materie che riguardano le metodologie per l’inclusione e ci sarà una specifica formazione anche per il personale della scuola, Ata compresi.
Ogni scuola dovrà predisporre nell’ambito del Piano triennale dell’offerta formativa, un Piano specifico per l’inclusione.
Musica, danza e teatro entrano nella scuola
Musica, danza, teatro, cinema, pittura, scultura, grafica delle arti decorative, scrittura creativa entrano nel piano dell’offerta formativa delle scuole di ogni ordine e grado. Il Piano delle Arti è finanziato con 2 milioni all’anno a partire dal 2017.
Diritto allo studio, tutti gli investimenti
La scuola avrà 60 milioni per:
borse di studio
mobilità
supporti per la didattica.
Specifici finanziamenti per il welfare studentesco, Destinati a coprire borse di studio con le quali gli studenti delle superiori potranno acquistare materiale didattico e accedere a beni di natura culturale.
30 milioni nel 2017
39,7 milioni, a regime, dal 2019
10 milioni all’anno fino al 2019-2020 per l’acquisto di sussidi didattici nelle scuole che accolgono alunni con disabilità.
10 milioni dal 2019 per l’acquisto da parte delle scuole di libri di testo e di altri contenuti, anche digitali, per il comodato d’uso dalla prima fino alle classi obbligatorie.
Esonerati dal pagamento delle tasse scolastiche, in base all’Ise, gli studenti delle quarte e delle quinte delle scuole superiori.