Il ministero della difesa tedesco ha avviato la creazione di un’unità speciale dell’esercito, dedicata alla protezione della rete e delle strutture informatiche del paese. Il ministro competente, Ursula von der Leyen, ha appena inaugurato la nuova struttura a Bonn. Il CIR ( Kommandos Cyber und Informationsraum) svolgerà il compito di proteggere il paese da minacce informatiche esterne. «Da molto tempo la guerra non si combatte solo per terra,aria e mare, ma anche su internet. Ogni giorno riceviamo migliaia di attacchi ai nostri sistemi informatici» ha confessato il ministro durante cerimonia d’inaugurazione della nuova unità.
Parte quindi il reclutamento per gli operatori del kommando affidato all’esperto Ludwig Leinhos, generale dell’aeronautica, già a capo in passato della “Cyber Defense” della Nato a Bruxelles. Inizialmente i militari impiegati saranno saranno 260 ma si prevede di raggiungere i 15.000 entro il 2021.
I compiti e le competenze sono piuttosto varie ma rimane il punto controverso su quale organo debba dare l’autorizzazione ad un eventuale attacco informatico. All’interno del kommando verrà creata infatti anche un’ulteriore squadra di hacker appositamente addestrata per azioni non di protezione ma di attacco. Queste possono variare dal sabotaggio dei siti bersaglio fino al loro oscuramento o cancellazione dal web.
E’ chiaro che la Germania voglia tutelarsi in questo clima internazionale di instabilità e incertezza nel quale si verificano sempre più ingerenze da parte di Usa e Russia negli affari europei.
Non è un mistero che l’anno scorso la Germania abbia avviato un aumento di 2 punti percentuali rispetto al PIL della propria spesa militare, che prima si attestava intorno al 1.3%. In realtà è stato quasi un provvedimento dovuto, visto che i tedeschi spendevano molto meno della media Nato e le loro forze armate erano state fortemente criticate negli ultimi anni per scarsi investimenti in mezzi e tecnologie (l’esigua spesa copriva per la maggior parte gli stipendi dei militari).
Così Berlino si tutela in vista di scenari non troppo sicuri, ed insieme alla Francia diviene il secondo paese europeo dotato di un sistema di difesa informatica avanzato e collegato all’esercito.
Vedremo se anche l’Italia si adeguerà a questa nuova tendenza o meglio, necessità.
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