Da regolamento i gruppi parlamentari di Montecitorio devono avere un minimo di 20 membri. Dei 12 schieramenti, solo 6 sono in regola. Gli altri esistono grazie a deroghe concesse dall’ufficio di presidenza.
La XVII legislatura sarà ricordata per il suo elevato numero di cambi di gruppo. Un valzer parlamentare continuo causato dall’esplosione delle principale liste elettorali delle ultime politiche (vedi Popolo delle libertà, Scelta civica e recentemente il Partito democratico) e la conseguente creazione di nuovi schieramenti. Gli ultimi movimenti a sinistra hanno visto sia l’unione fra Possibile e Sinistra Italiana, che la nascita di Art.1 – Movimento democratico e progressista.
Tutto questo ha portato ad avere una camera dei deputati particolarmente segmentata. Al momento ci sono 12 gruppi parlamentari, di cui solamente 4 riconducibili in maniera chiara a liste elettorali che hanno partecipato alle ultime politiche: Partito democratico, Movimento 5 stelle, Lega nord e Fratelli d’Italia.
Ma oltre a essere un ramo con tanti nuovi schieramenti politici, va sottolineato come questi abbiano generalmente pochi membri. L’articolo 14 del regolamento di Montecitorio sancisce che ogni gruppo parlamentare debba avere un minimo di venti deputati. Peccato che dei 12 gruppi, solamente 6 (il 50%) rispettino questa regola: Partito democratico (238 membri), Movimento 5 stelle (91), Forza Italia (50), gruppo Misto (47), Art.1-Mdp (40), e Alternativa popolare(26).
Gli altri gruppi parlamentari hanno tutti meno di 20 membri: Lega nord (con 19), Si-Sel-Pos(17), Civici e innovatori (16), Scelta civica-Ala-Maie (16), Democrazia solidale – Centro democratico (14) e Fratelli d’Italia (11). Per di più 3 di questi gruppi sono l’unione di 2 o 3 diverse componenti.
Ma com’è possibile che esistano questi gruppi? Il comma 2 dell’art. 14 chiarisce il punto «L’ufficio di presidenza può autorizzare la costituzione di un gruppo con meno di venti iscritti purché questo rappresenti un partito organizzato nel paese che abbia presentato, con il medesimo contrassegno, in almeno venti collegi, proprie liste di candidati, le quali abbiano ottenuto almeno un quoziente in un collegio ed una cifra elettorale nazionale di almeno 300 mila voti di lista validi» Questo vuol dire che il 50% dei gruppi parlamentari alla camera esiste grazie a una deroga al regolamento di Montecitorio.
Al senato, dove la quota minima è di 10 senatori, solamente Conservatori e riformisti è sotto soglia per la recente uscita della senatrice Bonfrisco. Anche nel confronto con la scorsa legislatura i numeri della camera sono particolarmente significativi. Montecitorio nella XVI legislatura era composta da 8 gruppi (4 in meno dell’attuale), tutti con più di 20 membri. Situazione analoga al senato dove i 9 gruppi avevano tutti più di 10 membri.
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