Le Pen difende la Francia di Vichy: “Nessuna responsabilità nel rastrellamento degli ebrei”
Scivolone della leader dell’estrema destra francese, il Front National, Marine Le Pen che ha disconosciuto una responsabilità della Francia di Vichy, collaborazionista dei nazisti durante la II Guerra Mondiale, nel più grande arresto di massa d’ebrei, passato alla storia come «il rastrellamento del Velodromo d’Inverno» in cui nella notte tra il 16 ed il 17 luglio 1942 ben 13.000 ebrei francesi vennero raccolti per essere poi deportati nei campi di sterminio.
Rastrellamento per cui l’ex presidente Jacques Chirac e l’attuale Francois Hollande – mai il socialista Francois Mitterand, compromesso con il governo collaborazionista di Vichy – hanno entrambi chiesto scusa per il ruolo avuto dalla polizia francese nel rastrellamento.
Marine Le Pen (data dai sondaggi sempre sicura di passare al ballottaggio del 7 maggio, al primo turno delle presidenziali del 23 aprile) ha detto alla tv Lc1, «non penso che la Francia sia responsabile per il Vel d’Hiv (abbreviazione usata per indicare Velodromo d’Inverno, ndr)» aggiungendo «in generale penso che se ci sono dei resposanbili, sono coloro che erano al potere a quel tempo. Non la Francia».
Operazione condotta dalla polizia di Parigi (volenterosi carnefici di Hitler, parafrasando un libro sui tedeschi durante la II Guerra Mondiale) governata dai nazisti mentre la parte meridionale del Paese era controllata dal governo del maresciallo Petain a Vichy.
Per Le Pen, che ha fatto di tutto per prendere le distanze dall’ala nostalgica che ai tempi del padre, Jean-Marie, formava il nucleo forte del Frot National, sostiene ora che la Francia «ha insegnato ai nostri bambini che hanno tutte le ragioni per criticare (il Paese, ndr) e solo a vedere, quelli che sono, forse, i lati più oscuri della nostra storia. Ma io voglio che tornino di nuovo ad essere invece orgogliosi della Francia».
Subissata da critiche Le Pen ha chiarito che «considera la Francia e la Repubblica quella di (Charles De Gaulle, ndr) basata a Londra durante l’occupazione (nazista)» aggiungendo che «il regime di Vichy non era la Francia».