Cane impiccato a Reggio Calabria, è caccia all’uomo
Trovato cane impiccato al ramo di un albero a Bruzzano Zeffirio, provincia di Reggio Calabria. È caccia ai responsabili. Lazzaroni: <<Chi uccide un animale può uccidere anche un uomo>>.
È di pochissimi giorni fa la segnalazione del ritrovamento di un cane barbaramente ucciso e impiccato ad un albero a Bruzzano Zeffirio, comune di 1200 ca. del reggino. La notizia arriva dopo quasi un anno dall’uccisione di Angelo, il cane torturato e impiccato a Sangineto (CS). A questo sono seguite proteste e manifestazioni di ogni tipo e aperte numerose pagine Facebook e Associazioni di solidarietà. I servizi condotti da Le Iene hanno permesso al caso di raggiungere un più ampio respiro nazionale. A Roma, nell’area cani del parco Ravizza, a Monteverde, è stata inaugurata una statua in ricordo di Angelo.
Il ritrovamento
Il cane – cadavere – è stato ritrovato, scarno e senza collare, sabato 8 aprile nei pressi del greto di un fiume del comune reggino da un uomo del posto che ha preferito rimanere anonimo. La fonte ha immediatamente avvertito i carabinieri che, subito, si sono attivati per effettuare un sopralluogo. A riferirlo è Daniela Lazzaroni, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente di Milano.
Questi atti di violenza nei confronti di esseri senzienti indifesi spaventano molto – ha aggiunto la Presidente – . Non dobbiamo per nessun motivo far passare il messaggio per cui uccidere un animale è qualcosa che resta impunito. Chi uccide un animale con malvagità e cattiveria gratuita è un criminale che, come dimostrano molti studi, ha un’alta probabilità di far del male anche agli uomini.
Ad oggi non sono ancora stati rinvenuti i colpevoli. Nessun video, questa volta, a documentare il deplorevole accaduto. Le indagini proseguono. L’episodio di Angelo aveva dunque smosso le coscienze di molti, ma non di tutti a quanto pare. Ancora sadismo assassino. Ancora un cane innocente. Ancora la Calabria. A rimetterci, infatti, è come sempre la punta dello Stivale, che sconta, per tutti, le pene del sopruso e dell‘illegalità.