Ipab siciliane, stipendi in ritardo da oltre 30 mesi
“La politica non può continuare a guardare dall’altra parte, qui siamo di fronte ad un dramma che rischia di sfociare da un momento all’altro nella tragedia. È inammissibile, vergognoso e folle lasciare intere famiglie senza stipendio anche per 31 e 32 mesi. Significa condannarle alla disperazione più nera, col pericolo che qualcuno faccia qualche pazzia”.
La deputata M5S all’Ars Angela Foti interviene per l’ennesima volta su un problema che non sembra toccare assolutamente la classe politica, “e di cui – dice la parlamentare – la politica è in gran parte responsabile, a causa del suo non legiferare e del valzer di assessori e commissari che ha determinato”.
“Abbiamo presentato – continua la deputata – un emendamento alla Finanziaria attualmente in discussione per consentire di erogare fondi fino ad otto milioni di euro a questi enti, grazie ad un taglio lineare di tutti i capitoli dell’1,5 per cento, per non causare pesanti ricadute su altri settori. Speriamo che in aula ci si immedesimi nel dramma di queste persone e si capisca che ritardi di quasi tre anni negli stipendi possono essere tragici. E dire – aggiunge – che la politica dovrebbe essere sensibile ai ritardi negli stipendi, visto che nel 2012, per mezzo del presidente dell’Ars Francesco Cascio, protestò vibratamente, quanto inopportunamente, per un ritardo di pochissimi giorni delle paghe da favola dei deputati”.
Ulteriori ritardi degli stipendi non solo rischiano di mandare al collasso i lavoratori delle Ipab, ma anche le stesse strutture con enormi danni ai suoi ospiti.
“I dipendenti – racconta la Foti – continuano a recarsi al lavoro con grandissimo senso di responsabilità, per non abbandonare al loro destino anziani e disabili, anche gravissimi. Se i lavoratori si fermassero, alcuni degli ospiti delle Ipab, che devono essere pure imboccati, resterebbero perfino senza mangiare”.
Le soluzione definitiva ai problemi di questi enti e dei suoi dipendenti potrebbe avvenire grazie ad un riforma del settore, per la quale il M5S ha prodotto da tre anni un disegno di legge che attualmente fa le ragnatele in commissione Bilancio, dopo aver avuto l’ok in commissione di merito.
“Alcune volte è stato messo all’ordine del giorno – racconta la Foti – ma non è mai stato discusso. Nonostante le continue sollecitazioni che ho fatto al presidente della seconda commissione”.