Turchia: la famiglia di Gabriele Del Grande, ‘siamo molto in ansia’
“Diamo tutta la fiducia, ma non sapere niente ci fa stare molto in ansia”: così il padre del giornalista italiano Gabriele Del Grande, fermato in Turchia durante un controllo dalle autorità al confine con la Siria, in un’intervista con il Tgr Rai della Toscana. L’uomo che vive in Lucchesia dice che dopo l’sms, domenica scorsa, inviato da Gabriele alla moglie per dire che era stato fermato, di suo figlio non ha saputo più niente. “L’importante – afferma ora il padre – è che torni a casa, ha due bimbi piccoli e una moglie, oltre a noi”. “Le autorità turche garantiscono che sta bene, ma ancora nessuno di noi, e neppure l’ambasciata, si è potuta mettere in contatto con lui”, aggiunge.
Gabriele Del Grande, 35 anni, è reporter e documentarista. Nel 2014, insieme ad Antonio Augugliaro e Khaled Soliman Al Nassiry, ha realizzato il documentario “Io sto con la sposa” che racconta la vera storia di cinque profughi palestinesi e siriani, sbarcati a Lampedusa, che per arrivare in Svezia mettono in scena un finto matrimonio. Finanziato con il crowdfunding, il film è stato presentato alla 71ma edizione della Mostra del Cinema di Venezia, sezione Orizzonti.
Come giornalista ha collaborato con L’Unità, Redattore Sociale, Peace Reporter. Ha scritto i libri “Mamadou va a morire”, “Il mare di mezzo” e “Roma senza fissa dimora”. Nel 2013 ha realizzato un reportage sulla guerra civile siriana, pubblicato da Internazionale.
Sabato erano arrivate rassicurazioni anche dalla Farnesina. “Sta bene. E’ stato fermato perché si trovava in una zona del Paese in cui non è consentito l’accesso”. Il ministero degli Esteri, in stretto raccordo con l’Ambasciata d’Italia ad Ankara e il Consolato a Smirne, continua a seguire il caso con la massima attenzione per favorire una rapida soluzione della vicenda.
La Farnesina sta prestando ogni possibile assistenza alla famiglia del reporter, 35 anni, con la quale è in costante contatto. Ad auspicare che “al più presto siano noti i tempi e le modalità di rimpatrio” sono stati oggi il legale della famiglia di Del Grande, Alessandra Ballerini, e Luigi Manconi, presidente della commissione per la Tutela dei Diritti Umani del Senato. “Nella serata di ieri – scrivono Ballerini e Manconi – abbiamo ricevuto la conferma che la Farnesina mantiene la massima attenzione sulla sorte di Del Grande, trattenuto in un centro di detenzione amministrativa in Turchia, dove si trovava per scrivere il suo nuovo libro. Sempre ieri – proseguono – l’Ambasciatore italiano ad Ankara ha avuto incontri con il ministro degli Esteri e il Direttore generale del ministero dell’Interno della Turchia, che hanno confermato lo stato di buona salute di Del Grande e la sua imminente espulsione dal Paese. Lo stesso ministro degli Esteri si è impegnato a inviare una nota all’ambasciatore italiano sui tempi e le modalità del rimpatrio. Auspichiamo – concludono – che accada al più presto”.
Tuttavia, considerato lo svolgimento del referendum sulla riforma della Costituzione in Turchia, il rimpatrio potrebbe aver preso del tempo. I controlli nei confronti dei reporter, anche stranieri, si sono ulteriormente irrigiditi in Turchia con l’introduzione dello stato d’emergenza, decretato dopo il fallito golpe della scorsa estate.