Elezioni Palermo, Ferrandelli: “le scuole siano fari accesi nei quartieri”
Il candidato sindaco al Comune di Palermo, Fabrizio Ferrandelli, ha scelto Villa Filippina, sede del nuovo museo della Terra e dello spazio e del planetario, per ospitare la presentazione del suo programma su scuola, infanzia ed educazione con grande affluenza di cittadini e operatori del settore. Al focus-dibattito hanno preso parte anche il dirigente scolastico del Danilo Dolci, Domenico Di Fatta, Mimmo Giubilaro, esperto in programmazione e progettazione dei fondi comunitari, Rosi Pennino, assessore designato alle Politiche sociali, Salvo Palumbo vice presidente provinciale della Fism, l’architetto Pino Fricano, esperto in efficientamento energetico ed Emiliano Scaffidi Abbate, esperto in politiche attive del lavoro.
Il candidato a sindaco ha illustrato la situazione di partenza del settore, attraverso dati corroborati dallo studio di Save The Children che vedono la Sicilia detenere il triste primato della regione italiana con la maggiore povertà educativa. Con il 13% soltanto di offerta di servizi all’infanzia, tempo pieno non presente nel 68% nelle primarie e nell’80% delle secondarie di primo grado, di mense scolastiche disponibili solo per il 52% degli alunni e del 24% di dispersione scolastica, «che in alcuni quartieri di Palermo raggiunge picchi del 40% – sottolinea Ferrandelli – numeri molto lontani dalla soglia massima del 10% fissata dall’Unione Europea per il 2020 e al 5% per il 2030».
«Sono grato al mondo della scuola – afferma Fabrizio Ferrandelli – perché vengo da un quartiere popolare della città e sono riuscito ad emanciparmi e ad affermarmi anche grazie al buon lavoro fatto dal sistema scolastico. Le scuole devono essere fari accesi sul quartiere, devono essere aperte tutto il giorno e diventare centri di aggregazione fisici per le famiglie del territorio. Solo se ci alleiamo con la scuola possiamo salvare i giovani e intere generazioni. Da sindaco –ha detto Ferrandelli – mi spenderò per bloccare la fuga dei ragazzi che sono costretti a lasciare questa città. Spremeremo l’Europa come un limone e non consentiremo che un solo centesimo della legge 285 per la promozione dei diritti di infanzia e adolescenza, resti non speso. Gli insegnanti sono il miglior investimento per la nostra avventura».
Nel dettaglio, secondo i dati forniti, sono 207 gli istituti scolastici nella provincia di Palermo, 107 solo nel capoluogo, per 400 scuole circa; 155 gli asili nido e scuole dell’infanzia private a Palermo, 40 tra asili nido e scuola dell’infanzia in provincia. 908 in tutto i posti negli asili nido comunali, 747 quelli in lista d’attesa a fronte di un numero di bambini da 0-3 anni che nel 2016 era pari a 25mila. «Il 50% delle richieste di nido – sottolinea – restano inevase e molti quartieri sono totalmente privi di strutture, eppure sono ben 193.2 mln di euro i fondi regionali disponibili con il Po-Fse 2014-2020 per intervenire».