Elezioni, Cancelleri (M5S): “No alle tendine nelle cabine elettorali, evitiamo foto al voto”
“No alle tendine nelle cabine elettorali, si approvi subito il nostro disegno di legge che da quasi due anni fa le ragnatele in prima commissione all’Ars”. Parte da palazzo dei Normanni la crociata del M5S per un voto pulito alle prossime elezioni amministrative “che rischiano di essere drogate dal voto di scambio”. “Parecchie voci che ci arrivano da diversi Comuni e che raccontano di strani movimenti attorno alle prossime elezioni – dice il deputato all’Ars Giancarlo Cancelleri – rilanciano l’esigenza di garantire un voto il più traparente e sicuro possibile, già dalla prossima tornata elettorale. La pratica di fotografare la scheda in cabina elettorale per offire la prova di aver rispettato gli accordi a chi commisiona i voti è ormai diffusissima. Basterebbe pochssimo per stopparla: approvare la nostra norma di un solo articolo. Se ci fosse la volontà politica, questa norma potrebbe essere legge della Regione a strettissimo giro di posta. Subito dopo la finaziaria tornerò alla carica per ottenerne la calendarizzazione. Onestamente non vedo perché dovrebbero dirci di no”. Favorevolissimo alla norma il candidato sindaco di Palermo, Ugo Forello. “Una norma del genere approvata ora e immediatamente operativa in occasione delle prossime scadenze elettorali – dice Forello – rappresenterebbe un grande segnale e avrebbe un doppio valore simbolico, dal momento che quest’anno ricorre il 25/mo anniversario dalle stragi di Capaci e via D’Amelio. Sarebbe anche un bel segnale di lotta alla mafia, con fatti concreti e non solo a parole”. Il candidato sindaco di Palermo caldeggia anche altri interventi in direzione della garanzia di un voto più pulito. “In attesa di approvare nuove norme – dice – si potrebbe fare qualcosa per rendere operative quelle esistenti e che purtroppo rimangono spesso lettera morta. Mi riferisco, ad esempio, alla insopportabile presenza dei galoppini nei pressi del seggi elettorali, vietata dalla legge 212 del 4 aprile del 1956, che nel giorno delle elezioni impedisce ogni forma di propaganda elettorale nel raggio di 200 metri dal seggio”.