Si infiamma la polemica su Maria Elena Boschi: l’ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, ha scritto nel suo libro che la sottosegretaria avrebbe chiesto all’ad di Unicredit Ghizzoni di rilevare Banca Etruria prima del suo fallimento, quando il padre della Boschi era ancora vicepresidente.
“Gentiloni deve venire in Aula la prossima settimana prossima e dirci che togliera’ le deleghe al sottosegretario Boschi”. Ha detto Di Maio ai microfoni di sky. “Ghizzoni non ha ancora smentito, Boschi se ne deve andare insieme al renzismo che ha infettato le istituzioni democratiche di questo Paese, altrimenti vorrà dire che tutto il governo si assumerà la responsabilità di non averla rimossa”.
“Caldeggiare l’acquisto di un istituto bancario ad un amministratore delegato potrebbe essere sintomo di tante cose ma non certo di un reato, e non è accaduto nemmeno questo, quindi stiamo discutendo del nulla”. Così si è espresso il capogruppo Pd Ettore Rosato, intervistato da Radioanch’io. “E’ un pretesto per attaccare un ex ministro – precisa Rosato – niente di più dell’ordinaria critica politica dell’opposizione. De Bortoli invece dovrebbe accompagnare queste affermazioni con qualche dimostrazione in più. Non contesto il diritto del giornalista di tenere coperte le fonti, ma altro è pensare che la vita di un governo dipenda dalle fonti non citate. Io credo alla parola della sottosegretaria”, aggiunge.
Rosato però omette di dire che De Bortoli ha “chiesto” di venire querelato nel caso si voglia accertare la verità, dicendosi sicuro delle sue fonti. In caso di giudizio il giornalista si troverebbe infatti costretto a rivelare le prove delle sue affermazioni.
Banca Etruria è stato indubbiamente un pasticcio e il sistema bancario italiano ha perso, nel suo complesso, fiducia. Se ci sono comportamenti illeciti deve accertarlo la Magistratura. D’altra parte è evidente il ruolo che questo governo abbia giocato in quel pasticcio. Una responsabilità soggettiva di carattere politico c’è già ed è condivisa all’interno del precedente governo Renzi”.
Questo ha detto il governatore della Liguria Giovanni Toti a Radio Rtl 102.5. “L’ex ministro Boschi ha portato a termine delle riforme, bocciate dagli italiani, ma nonostante ciò siede ancora nel cuore di un Governo che è la fotocopia di quello precedente. Credo che siano molte le considerazioni di opportunità che dovrebbero farla riflettere sul suo ruolo – ha aggiunto Toti -, ma le dimissioni sono un nobile istituto che si decidono individualmente”.
“E’ ora che questa vicenda venga chiarita dalla sottosegretaria in Parlamento. Non può essere ridotta a una questione di carte bollate tra avvocati. Se non si farà chiarezza di fronte ai cittadini, l’unica strada percorribile restano le dimissioni”: lo dichiara in una nota il deputato di Mdp Arturo Scotto.
Si potrebbe ipotizzare anche che lo stesso Renzi, il quale non ha ancora pubblicamente difeso la sottosegretaria, possa optare per isolare la Boschi e abbandonarla al suo infelice destino insieme a tutto il governo Gentiloni. Un epilogo che vedrebbe poi Renzi risalire a palazzo Chigi purificato dalle scorie di dicembre di cui la Boschi rimane forse il simbolo più forte (e adesso anche impopolare).
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