In questi ultimi giorni si è scatenata una vera e propria bufera attorno a Ciro Lomonte, uno dei candidati a sindaco di Palermo. Tutto è nato dalle dichiarazioni dell’architetto riguardanti il Gay Pride, durante la registrazione della trasmissione Sezione 13, come riporta MeridioNews:
Trovo che il Gay Pride sia una carnevalata offensiva nei confronti degli omosessuali. Se dovessi diventare sindaco di Palermo toglierei il patrocinio del Comune
La notizia ha fatto il giro su Facebook. C’è chi è d’accordo, chi, invece, no e ha colto l’occasione per replicare.
Luigi Carollo, uno degli ideatori del Pride, risponde all’architetto con queste parole:
Caro Ciro, per quanto sia improbabile che toccherà a te decidere sui patrocini, cos’hai contro le carnevalate? Cosa trovi di offensivo nel Pride? E soprattutto siete Siciliani Liberi… Ma liberi da cosa? Sicuramente non dai pregiudizi
Anche i portavoce di Sinistra Comune-tramite una nota- replicano al candidato sindaco :
Le destre purtroppo continuano a raccontarsi in questa campagna elettorale, ponendo l’accento su quello che escludono o vorrebbero escludere, emarginare, ghettizzare. Qualche giorno fa è toccato ad Alamin, oggi è la volta del Palermo Pride. La nostra storia racconta un percorso di incontro e di valorizzazione delle differenze, di tutte le differenze. Sociali, culturali, religiose, di genere. Ed è il motivo per cui quest’anno torneremo in strada lungo il percorso del Palermo Pride, per rivendicare con maggiore forza la libertà di tutte e di tutti, a prescindere dall’orientamento sessuale. Con lo stesso spirito di inclusione che da sempre caratterizza il lavoro del coordinamento del Pride
Antonio Ferrante, componente della segretaria regionale del PD Sicilia, commenta così le dichiarazioni di Lomonte:
Preoccupa che un candidato sindaco di una lista che si chiama “Siciliani Liberi” possa pensare di ritirare il patrocinio del comune al Pride. Al candidato Lomonte, che definisce “carnevalata” un momento di espressione culturale che danni arricchisce la nostra città, vorrei ricordare le tante iniziative simboliche che certi movimenti autonomisti hanno inscenato e che nessuno, per rispetto, si è mai permesso di sminuire e ridicolizzare
E conclude:
Se l’idea del candidato Lomonte è quella di riportare le lancette dell’orologio indietro nel tempo posso assicurargli che i palermitani ormai aspettano il Pride come un momento di crescita per tutta la città e che questa sua infelice uscita renderà più forte questo sentimento nel momento in cui verrà scelto il candidato sindaco. Invito il movimento Siciliani Liberi ad essere più coerente con il nome impegnativo che porta e di ripartire dalla libertà di espressione e manifestazione che è una delle prime che rendono veramente libera una terra
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