Sabato pomeriggio Fabrizio Ferrandelli ha incontrato i palermitani a piazza Castelnuovo. La piazza gremita ha accolto il candidato sindaco, che ha lanciato da principio un attacco al primo cittadino uscente Leoluca Orlando.
Siete tantissimi. Non ci entravate mica alle officine Sandron! Noi non abbiamo bisogno di fare squadra: noi siamo squadra
Sul palco, insieme a lui, ha voluto mostrare tutta la squadra che lo supporta. Così Ferrandelli vuol fare vedere a tutti chi sta dietro di lui.
Durante l’incontro, il candidato sindaco ha toccato vari punti fra cui mobilità e tram, riqualificazione delle periferie, nuove opportunità per i giovani costretti a lasciare la propria città per mancanza di lavoro; argomento quest’ultimo che sta molto a cuore al candidato sindaco.
Poi, parlando di quel fallimento rappresentato dai lavori dei cantieri, attacca nuovamente Orlando:
Ora che arriva la campagna elettorale ci sono miracoli in questa città. E guardate, a me dispiace anche dirlo, ma questo qua è proprio un cialtrone. Uno che racconta le bugie. Dice che non l’ha fatto lui, che non l’ha firmato lui. Abbiamo qui la delibera, tutto nero su bianco. Non si prende la responsabilità di quello che accade in questa città
Ferrandelli continua ad attaccare Orlando e lo fa in riferimento alle commemorazioni del 23 maggio:
Io ho profondo rispetto per gli insegnamenti che mia madre mi ha dato, per cui ho lasciato che il 23 fosse il giorno della memoria e non ho proferito parola. Ma voi vi dovete incazzare perché noi non siamo mafiosi, voi non siete mafiosi. Non ci si può permettere in questa città di pensare che chi non la pensa come qualcuno diventi sporco, delinquente, mafioso. La conosciamo questa cultura del sospetto, questa cultura di mafia parolaia. La conosciamo questa palude del cialtrone che da 35 anni tiene in ostaggio questa città. Non ci si può permettere di giocare con la vita delle persone. La mafia va combattuta quanto questa antimafia parolaia
Alla fine, il leader de I Coraggiosi ricorda le proprie dimissioni dall’Ars:
Noi lezioni non ne prendiamo da nessuno. Dov’erano loro il 19 luglio del 2015, quando Manfredi Borsellino denunciava che sua sorella Lucia era stata abbandonata dalle istituzioni, come vent’anni prima era stato abbandonato suo padre nel silenzio delle istituzioni? Io dopo quella vicenda mi sono dimesso dall’Assemblea regionale, mentre nessun altro ha mosso un dito, inclusi i parlamentari dei 5 stelle. Io ho una storia chiara fatta di opposizioni concrete, io l’antimafia la faccio da sempre e senza prendere compensi. Sarò il sindaco anche di chi non mi ha votato perché io li rispetto. Pensarla diversamente non significa criminalizzare l’avversario e pretendo rispetto per voi tutti
E conclude:
Io sono preoccupato delle cialtronerie che sto vedendo in questa città. Fabrizio Ferrandelli si è messo in testa di cambiare la città in cui vuole vivere. Non ho la macchina amministrativa in mano, non ho conti correnti o società milionarie dietro. Ho soltanto la forza delle vostre idee. Il sindaco lo si fa per cinque anni e non negli ultimi cento giorni. Tutto quello che è stato fatto ultimante allora si poteva fare. Perché allora siete stati trattati come abitanti di serie b? Noi vogliamo rendere belli i nostri quartieri. Io mi sono dimesso in polemica col governo Crocetta. Ma chi vota Orlando vota Crocetta
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