Stasera un Trump accerchiato deciderà sugli accordi sul clima: la crisi diplomatica è già in atto

Le indiscrezioni trapelate ieri dalla Casa Bianca non lasciavano molti dubbi: gli USA sono sul punto di stracciare l’accordo internazionale sul clima. I patti prevedono una riduzione delle emissioni al fine di mantenere al di sotto dei due gradi l’innalzamento della temperatura mondiale rispetto all’epoca pre-industriale. Trump annuncerà oggi pomeriggio in tv (21 italiane) la sua decisione sugli impegni presi dall’amministrazione Obama.

Un’eventuale recesso segnerebbe il trionfo della linea interna all’entourage di Trump portata avanti da Steve Bannon e Scott Pruitt; a retrocedere invece sarebbe la figlia Ivanka Trump insieme al segretario di Stato Tillerson. La speranza degli ambientalisti si affida dunque al lavoro che costoro faranno in queste ore, nel tentativo di ribaltare una decisione che pare già annunciata: difficilmente Trump darà ascolto agli appelli che giungono dall’estero.
I pericoli dell’uscita degli Usa sono più di uno: altri Stati potrebbero pensare di stralciare l’accordo, Siria e Nicaragua in primis; secondo gli scienziati anche se tutti gli Stati tranne gli Usa rispettassero l’accordo la temperatura mondiale aumenterebbe di altri 0,3 gradi rispetto alle previsioni.

Non è dello stesso parere il presidente della Federazione mondiale degli scienziati, Antonino Zichichi il quale sostiene che l’atmosfera funziona indipendentemente dall’azione umana; “l’andride carbonica è il principale nutrimento delle specie vegetali e una sua eccessiva diminuzione farebbe scendere la temperatura media del globo a -18 gradi.” Poi aggiunge: “politiche troppo stringenti rischiano di farci buttare all’aria miliardi”.

Tuttavia al G7 Trump si è trovato isolato sulle sue posizioni, opposte a quelle del resto dei leader mondiali: fatti salvi i fedelissimi ultrarepubblicani, si trova circondato. “Una abdicazione della leadership americana e una minaccia al nostro pianeta”: ha commentato così da Washington la leader dei democratici alla Camera Nancy Pelosi. “Trump sta negando le verità scientifiche, proteggendo gli inquinatori e minacciando la sicurezza nazionale e globale: il recesso sarebbe veramente una decisione miope e distruttiva” ha tuonato la deputata.

Anche il primo ministro cinese, Li Keqiang, ha assicurato che la Cina “ha una responsabilità internazionale” e ratificherà e rispetterà l’accordo di Parigi. “L’impegno preso ha un chiaro valore e le nostre azioni si confermeranno agli impegni presi” ha detto oggi rispondendo alle domande sulla posizione del governo cinese rispetto all’eventuale recesso nord-americano.

“Donald Trump, per favore non cambiare il clima (politico) in peggio” ha scritto su twitter il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. D’altronde era già stato anticipato nelle – storiche – dichiarazioni della cancelliera tedesca: per la prima volta l’Europa, dovrà pensare a sé stessa senza poter più guardare oltre l’Atlantico con uno sguardo di conforto.