cronaca

Truffa, assegni a vuoto e oltre 200 veicoli intestati. Si faceva chiamare “Banana”

A seguito di una capillare attività info-investigativa, portata avanti dalla Sezione Misure di Prevenzione della Divisione Polizia Anticrimine, il Questore di Asti, di concerto con il Procuratore della Repubblica di Asti dott. Alberto Perduca, ha chiesto al Tribunale di Asti l’applicazione della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale della P.S con obbligo di soggiorno nel Comune di Asti e Patrimoniale, ai sensi del D. Lgs. vo 159/2011, a carico di S. G., detto “Banana”, di anni 56, residente in Asti.

Il soggetto è stato condannato per emissione di assegni a vuoto, truffa continuata in concorso, ricettazione continuata, violazione degli obblighi di assistenza famigliare, ed ha in corso procedimenti per falsità in scrittura privata, favoreggiamento della prostituzione, simulazione di reato, sottrazione e danneggiamento di cose sottoposte a sequestro, nonché altre indagini in corso per altri reati.

Le attività di indagine, svolte dagli Uffici della Polizia di Stato e di altre Forze di Polizia, nonché i vari controlli su strada, hanno evidenziato nel tempo chiari ed incontrovertibili segnali di inserimento dell’uomo in ambienti delinquenziali con altri pregiudicati, in particolar modo nomadi, ma anche stranieri che, in numerosissime circostanze, hanno commesso delitti in particolar modo contro il patrimonio, utilizzando veicoli intestati proprio a S.G.

L’uomo, nel tempo, è risultato essere stato intestatario di ben oltre 200 veicoli, che sono emersi con frequenza nel corso di indagini da parte di questa e delle altre Forze dell’Ordine, per essere stati utilizzati per commettere svariati reati.

Autoveicoli a lui intestati sono stati trovati sulla scena del crimine di furti in aziende, di rame, di materiali da cantiere, di casseforti, bancomat e casse continue per il deposito di denaro presso attività commerciali, rapina a un portavalori, rappresentanti orafi o titolari di tabaccherie che trasportavano tabacchi lavorati, utilizzati sia come arieti, sia per darsi alla fuga.

Era intestata a S.G. anche l’autovettura utilizzata nel “raid punitivo” del settembre 2016 a seguito dell’aggressione ai danni di tre prostitute nigeriane, e quella sulla quale si trovavano due soggetti stranieri entrambi non in regola con le norme di soggiorno e segnalati ex art. 6/4° D.Lvo 286/98.

I luoghi interessati dai reati commessi sui veicoli intestati a S.G. sono risultati essere prevalentemente in Piemonte, nell’astigiano, ma anche in provincia di Vercelli, di Alessandria, nell’Ovadese, a Pavia e perfino ad Altamura (Ba). Alla data della richiesta della misura, S.G. risultava intestatario di 116 targhe, tra autoveicoli e motoveicoli, di cui 39 ancora oggi circolanti, per i quali è stata immediatamente proposta al Tribunale di Asti la confisca ed il sequestro.

E’ da precisare che il Ministero dell’Interno – Dipartimento della P.S., da tempo ha sensibilizzato i Compartimenti Polizia Stradale a svolgere attività investigative in relazione all’art.94 bis C. d. S. – divieto di intestazione fittizia di veicoli – che sanziona, qualora sia accertata in via definitiva un’intestazione fittizia, chiunque abbia richiesto o ottenuto il rilascio del certificato di circolazione in violazione o chi abbia la materiale disponibilità del veicolo, con la radiazione d’ufficio dal P.R.A. e dall’archivio nazionale dei veicoli, su richiesta degli organi di Polizia Stradale.

La Sezione Polizia Stradale di Asti sin dal 2014 ha concentrato l’attività di osservazione su S.G. e gli investigatori gli hanno contestato ben 16 contravvenzioni ai sensi dell’art. 94 bis C. d. S., con la relativa radiazione dei mezzi. Analogamente i Carabinieri di Capriata d’Orba (AL), a seguito delle indagini per un furto perpetrato nella loro giurisdizione con un’autovettura intestata a S.G., lo avevano sanzionato, ottenendo la radiazione d’ufficio di 22 autoveicoli a lui intestati.

Il valore di acquisto dichiarato all’atto del passaggio di proprietà dei veicoli in questione, è di oltre € 96.000, ai quali vanno aggiunti i premi assicurativi che ammontano ad oltre 50.000 Euro; si tratta si autovetture di grossa e media cilindrata, di epoca di fabbricazione più o meno recente, tra le quali per esempio Mercedes classe E, VW Golf, Bmw. Ma non mancano anche i veicoli furgonati, quali Kangoo, Scudo, Ducato, comparsi spesso nel corso dei reati contro il patrimonio, per i quali si è intervenuti, utilizzati per trasportare la refurtiva.

Le targhe ed i dati dei mezzi sono stati segnalati a tutte le Forze dell’Ordine italiane e straniere, per concorrere al rintraccio; attualmente ne sono state trovati una piccola parte, ma sono in corso attivamente le attività di ricerca.

La Divisione Polizia Anticrimine ha svolto quindi importanti accertamenti di natura patrimoniale nei confronti del soggetto e del suo nucleo famigliare, finalizzati alla ricostruzione, in riferimento all’arco temporale 2000 – 2016, di tutte le “entrate” (pressochè irrilevanti) e le “uscite” (spese documentate per acquisto veicoli, spese per premi assicurativi, di locazione, condominiali, nonché il valore di spesa minimo per i consumi familiari): il saldo finale, negativo per oltre 350.000 euro, attesta che la disponibilità reddituale di S.G era incapiente rispetto alle spese e tale sproporzione ingiustificabile, pertanto meritevole della richiesta di una misura di prevenzione patrimoniale

Il Tribunale di Asti, recependo la richiesta formulata da questo Ufficio, dapprima disponeva immediatamente il sequestro anticipato dei beni, operato dalla Polizia di Stato, e ritenendo S.G. persona pericolosa, il 7 giugno u.s. nell’udienza per la discussione della proposta di applicazione della sorveglianza speciale della P.S., ordinava la sua sottoposizione a tale misura per un periodo di anni tre, con obbligo di soggiorno nel comune di Asti, nonché la confisca dei libretti bancari e dei 39 veicoli a lui intestati.

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Tags: bananatruffa

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