Tecnologia

Nasce Ludwig, il Google Translate made in Sicily molto più potente. Intervista al co-founder Antonio Rotolo

Nasce Ludwig, traduttore intelligente e motore di ricerca specializzato in lingua inglese. Il software, completamente made in Sicily, è stato realizzato da un team under 35 composto da Antonio Rotolo, Roberta Pellegrino, Federico Papa, Francesco Giacalone, Antonino Randazzo, Francesco Aronica, Salvatore Monello e Daniele Tagliavia. Noi di Moralizzatore.it abbiamo rintracciato l’ideatore e co-fondatore Antonio Rotolo.

Nel 2014, da un’idea del palermitano Antonio Rotolo, 34 anni, nasce Ludwig, disponibile online dal febbraio 2016. Ludwig funziona come un motore di ricerca specializzato in lingua inglese, al quale attualmente non è necessario registrarsi. Una sorta di Google Translate, molto più efficace perché offre traduzioni istantanee e contestualizzate accanto ad una serie di esempi realmente utilizzati da fonti autorevoli (BBC, The New York Times, Forbes, The Indipendent tanto per citarne alcuni). (Clicca qui per accedere al sito)

L’idea mi è venuta mentre facevo il ricercatore al MIT di Boston. Nonostante abbia un livello di inglese abbastanza buono, le capacità di un non-nativo non sono mai sufficienti a scrivere bene come un nativo. Questo produce delle ineguaglianze e limita la possibilità di competere ad armi pari con un nativo.
Riferisce a noi di Moralizzatore.it l’ideatore e co-fondatore Antonio Rotolo.
Una volta tornato in Italia ne ho parlato con Roberta Pellegrino e Federico Papa (i miei co-founder) e insieme abbiamo costruito un team insieme a Francesco Giacalone, Antonino Randazzo, Francesco Aronica, Salvatore Monello e Daniele Tagliavia.
Si tratta di un team di siciliani under 35, Amici, prima che colleghi, e quasi tutti dai tempi della scuola. Viaggiando da un posto all’altro del globo, si sono resi conto di come anche chi mastica bene l’idioma possa trovare alcune difficoltà nell’esprimersi come un perfetto “englishman“. Questo il presupposto che ha portato gli 8 amici ad accettare la sfida proposta.
Dal punto di vista tecnologico si tratta di un progetto molto ambizioso che si inserisce in un settore molto caldo della tecnologia: linguistica computazionale e intelligenza artificiale. Non stiamo sfidando Google, né Microsoft, ma vogliamo risolvere un problema quotidiano a circa 1 miliardo di persone
E, stando ai numeri, pare proprio che il progetto sia andato in porto. In poco più di un anno, Ludwig è stato raggiunto da quasi 1 milione di utenti – solo nel mese di giugno 50.000 italiani – da oltre 200 Paesi diversi: Stati Uniti, India, UK, Italia, Filippine, Vietnam, Canada, Australia, Giappone e Germania. L’obiettivo più prossimo è quello di raggiungere il fatidico traguardo del milione. <<E ci siamo molto vicini>> commenta fiducioso Antonio, affidandosi alle statistiche. In effetti Ludwig registra un tasso di crescita mensile maggiore al 20% da più di un anno.

Curiosità su Ludwig…

Il nome Ludwig è un tributo al filosofo Ludwig Wittgenstein, il padre della filosofia del linguaggio. Pare infatti che i giovani siciliani si siano ispirati alla sua celebre massima: “i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo” .

È stata una scelta azzeccatissima: è un nome che incuriosisce tantissimo, rimane in testa e tutti ci chiedono perché l’abbiamo scelto

Ludwig è risultato vincitore al Working Capital di Telecom Italia, premiato con un compenso forfettario di 25mila euro. Somma utilizzata come principale fonte di investimento per la realizzazione del progetto. Recentemente il team è stato ammesso al programma BizSpark Plus di Microsoft che gli ha garantito tutto lo spazio cloud necessario a fare scalare Ludwig.

…e su Antonio!

L’ideatore e fondatore di Ludwig non nasce – tanto per deludere le vostre aspettative – né come programmatore informatico né come web designer. Antonio Rotolo si è laureato all’ Università della Tuscia (VT) alla facoltà di Archeologia. Per poi continuare gli studi, sempre nel settore umanistico all’università di Granada, in Spagna. Due mondi, quello della tecnologia e quello umanistico, solo <<apparentemente in contrasto>> spiega il diretto interessato.

Il metodo di ricerca archeologico si basa su un approccio olistico alle società umane ed è il risultato dell’ibridazione di un gran numero di metodologie prese in prestito da una lista sconfinata di metodologie sia dall’ambito umanistico che scientifico. Questo permette all’archeologo di muoversi liberamente su più fronti e di configurarsi come un vero umanista digitale.
Dunque, a conti fatti, lo smart translator siciliano non vuole sostituirsi al traduttore del magnate statunitense, compagno fedele degli studenti e acerrimo nemico dei prof. Ludwig infatti utilizza le traduzioni proposte da Google Translate, verificandone però la correttezza sintattica e semantica. <<Ludwig è un prodotto che piace, perché è semplice e perché risolve un problema>>.
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