“E’ evidente che chiunque si sente autorizzato a fare qualsiasi proposta di legge. L’empasse del sistema è di tipo nazionale perché il referendum che prevedeva l’abolizione delle province per Costituzione non è passato”. Lo ha detto all’Adnkronos il Governatore siciliano Rosario Crocetta commentando la modifica alla norma Delrio sull’abolizione delle province approvata ieri pomeriggio dalla Commissione Affari istituzionali all’Assemblea regionale siciliana. Forza Italia e Pd hanno votato insieme la modifica di legge che reintroduce l’elezione diretta del presidente e del consiglio del Libero consorzio e della città metropolitana. Previsto anche il ritorno del gettone di presenza. Mentre la norma nazionale non prevede né gettoni né l’elezione diretta. In altre parole, la Sicilia è tornata indietro di cinque anni quando, per prima in Italia,aveva abolito le province. Solo il M5S ha votato contro la modifica di legge in Commissione. Adesso la legge approderà in aula per il voto finale.
“Per quel che mi riguarda – spiega Crocetta – il tema non è elezione diretta o no ma se i Liberi consorzi hanno autonomia vera e corrispondenza con il territorio. Un po’ di pasticcio su questo si è fatto…”. E conclude: “Spero che si cominci a ragionare dei contenuti, soprattutto del rispetto dello Statuto siciliano”.
“Altro che stipendi dei dipendenti, manutenzione di scuole e strade, l’unica cosa che riesce a trovare la quadra tra questa squinternata maggioranza e sterile opposizione è la poltrona. La riesumazione delle Province, con annessi consiglieri provinciali e gettoni di presenza, ha solo ed esclusivamente questa chiave di lettura”.
Commenta così, il “ vergognoso voto” in commissione Affari istituzionali all’Ars di tutti i partiti tranne il M5S che reintroduce la componente politica elettiva nei liberi consorzi e nelle città metropolitane.
“L’abolizione delle province senza se e senza ma, la salvaguardia dei dipendenti e la totale rivitalizzazione dei servizi al cittadino in tutto il territorio siciliano – afferma Cancelleri – saranno tra le priorità del M5S, qualora dovesse governare questa Regione. Lo faremo in tempi strettissimi. Con una legge che abbiamo già scritto”.
“Questa operazione – commenta il deputato Salvatore Siragusa, componente M5S della commissione Affari Istituzionali dell’Ars – è solo una manovra di bassa clientela elettorale per consentire ai portatori di voti dei deputati regionali di potere continuare a sperare in uno strapuntino politico lautamente retribuito, che poco ha a che vedere con la democrazia”.
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