Festival delle Letterature Migranti 2017
150 ospiti, 100 incontri, 50 libri, 15 luoghi che costruiscono una vera e propria guida interpretativa al nostro Contemporaneo: torna a Palermo dal 4 all’8 ottobre la terza edizione del Festival delle Letterature migranti
Torna dal 4 all’8 ottobre a Palermo il Festival delle Letterature migranti, promosso dal Comune di Palermo e dall’Associazione Festival delle Letterature migranti. Centinaia di autori da tutto il mondo, artisti, registi, giornalisti, docenti per raccontare le migrazioni come condizione ordinaria, e non più straordinaria, della vita dei popoli. 100 incontri e 50 libri che costruiranno una vero e proprio cifrario del contemporaneo. Un Festival che valorizza la natura migrante della stessa letteratura e gli autori capaci di dialogo tra culture differenti.
Tra i tanti ospiti: il pianista Ramin Bahrami; gli artisti Gili Lavy, Luigi Serafini, Letizia Battaglia, Serena Vestrucci; gli scrittori Fabrice Oliver Dubosc, Luca Briasco, Massimo Zamboni, Patrick Ourednik, Moshe Khan, Frank Westermann, Mustafa Khalifa, Flore Murard–Yovanovitch, Francesca Borri, Shady Hamadi, Mia Lecomte, Samar Yazbek, Anilda Ibrahimi, Francesca Melandri, Giordano Meacci, Leonardo Bianchi, Alessandro Portelli, Giosuè Calaciura, i giornalisti Marco Revelli, Corrado Stajano, Piero Melati, Domenico Quirico, Donatella Di Cesare, la regista Sue Clayton, l’onorevole Luigi Manconi, gli studiosi Paolo Fabbri e Franco Farinelli, il critico Dario Zonta, l’attore Vincenzo Pirrotta.
Il programma dell’iniziativa si annuncia ancora più denso e articolato rispetto alle edizioni precedenti con decine di tavole rotonde, presentazioni di libri, incontri nelle scuole, letture, workshop, mostre, proiezioni cinematografiche, performance teatrali, un inedito progetto musicale e un unico punto di vista: quello della mobilità come diritto, dell’incontro tra culture e del dialogo tra fedi differenti.
Protagonista, ancora una volta, sarà il centro storico di Palermo, città multiculturale per geografia e vocazione, territorio di accoglienza e integrazione di popoli e di lingue che ospiterà gli incontri in ben 19 sedi: all’Archivio Storico, a Palazzo Steri, a Piazza Bellini, a Palazzo delle Aquile, al Teatro Biondo, alla GAM, al Teatro Massimo, al Museo Pasqualino, nell’Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza, a Palazzo Branciforte, al Museo Salinas, al Teatro Garibaldi, all’Accademia di Belle Arti, al Conservatorio Bellini, al Complesso di Sant’Antonino, alla Biblioteca comunale di Casa Professa, alla Missione di Speranza e Carità, all’Arsenale Regio, a Èglise.
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Le letterature
Il Festival propone cento conversazioni letterarie a partire da 50 libri a cui prenderanno parte circa 150 tra autori e discussant (una comunità, questi ultimi, di autori, critici, docenti, esperti e giornalisti palermitani o a Palermo residenti). Il programma letterario è diviso in sei cornici tematiche: la sezione Alfabeti dedicata ai fenomeni della contemporaneità; Lost (and Found) in Translation sul tema della traduzione; Palermo a pezzi sul racconto della città di Palermo; Meticciati in cui si riflette sull’esperienza della mescolanza; la sezione Terre perse dedicata al tema dei luoghi che mutano la propria identità; Come stare al mondo, sezione che ospita interventi di autori che in modi diversi – dalla scrittura narrativa al reportage televisivo – si confrontano con il racconto di come gli esseri umani stiano al mondo.
Il programma, redatto da un comitato guidato da Davide Camarrone, direttore del Festival, giornalista e scrittore, e dallo scrittore Giorgio Vasta, costituisce una sorta di guida al Contemporaneo, di canone, di cifrario per l’interpretazione del tempo convulso che stiamo vivendo: attraversato da migrazioni di popoli e di culture, sconvolto da un’emergenza ambientale e da crisi e conflitti. Tra gli autori, numerosi testimoni italiani, europei e provenienti dall’Africa, dal Medio e dall’Estremo Oriente. Tra questi segnaliamo Frank Westerman, giornalista e scrittore olandese, la scrittrice e giornalista Flore Murard-Yovanovitch, lo psicologo Fabrice Olivier Dubosc, che riflette sulle possibili forme di una psicologia coloniale, la scrittrice e giornalista siriana Samar Yazbek, lo scrittore ceco Patrik Ouredník.
Dichiarano il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alla Cultura, Andrea Cusumano
“Il Festival delle Letterature Migranti ha a Palermo la sua più naturale collocazione perché Palermo è sempre più la capitale dell’incontro fra le culture e delle culture migranti e dei migranti. Il calendario di questa terza edizione si preannuncia pieno di eventi, incontri e stimoli che sono, materialmente e nello spirito, un prologo a quanto stiamo programmando per l’anno in cui Palermo sarà capitale non solo della cultura italiana, ma soprattutto delle culture che qui hanno luogo di espressione e reciproco arricchimento”.
Dichiara Davide Camarrone, direttore artistico del Festival
“Questa terza edizione proporrà non un semplice programma letterario, un calendario di appuntamenti, ma una sorta di canone interpretativo: 50 libri di 50 autori, non tutti ancora in vita, che giudichiamo essenziali alla comprensione del Contemporaneo. 50 libri da leggere in un anno. 50 libri per circa 100 incontri, sui temi delle migrazioni fisiche e di quelle immateriali. Grande spazio alle storie, alle avanguardie, ai diritti umani, al tema delle traduzioni e della conoscenza di culture differenti. Abbiamo verificato quale sia l’interesse degli autori e delle case editrici, e abbiamo ricevuto sostegno e incoraggiamento. E poi, l’arte contemporanea, con nuove importanti partnership (tra le quali Contrasto e Merz), la musica, con la residenza di Ramin Bahrami, il cine doc e la collaborazione con il Teatro Biondo. Differenti linguaggi, migrazioni tra generi e narrazioni. E infine, abbiamo messo insieme decine di istituzioni e fondazioni, soggetti pubblici e privati, esponenti di comunità e religioni differenti. Oltre cento, gli appuntamenti. Grazie ad una squadra di consulenti davvero straordinaria (Giorgio Vasta, Agata Polizzi, Dario Oliveri, Andrea Inzerillo), ad un comitato scientifico costituito da docenti e intellettuali e ad un team organizzativo esperto e instancabile. Tanti i discussant con i quali gli ospiti si confronteranno: una comunità tutta palermitana, perché Palermo è un luogo interessante, un interessante punto di vista ma è soprattutto un’interessante griglia interpretativa del nostro tempo. Tanti, i volontari. Per un’altra parola chiave del nostro tempo: condivisione. In una città accogliente. Per il Comune di Palermo, primo sostenitore della manifestazione, il Festival delle Letterature migranti è una scelta strategica, che dice della città, del cammino percorso e del suo ruolo di pace e dialogo nel Mediterraneo, in un momento molto difficile”.