Daphne Caruana Galizia, la scomoda giornalista maltese uccisa da un’ autobomba

Daphne Caruana Galizia, principale giornalista d’inchiesta maltese, muore nel primo pomeriggio vittima di un attentato a bordo della sua Peugeot 108. 15 giorni prima aveva avvertito la polizia di essere stata minacciata.

Bidnija– Ci troviamo nella parte centro settentrionale di Malta, dove, intorno alle ore 14.40 di questo pomeriggio la famosa giornalista, blogger e reporter Daphne Caruana Galizia è rimasta vittima di un’esplosione che ha fatto saltare in aria la sua auto. I giornali maltesi non si espongono, mentre Repubblica parla chiaramente di una bomba, anche se per ora non esistono conferme ufficiali. La testata Politico.eu l’aveva addirittura inserita tra le “28 personalità che avrebbero plasmato e scosso l’Europa nel 2017”.

Daphne Caruana Galizia, 53 anni, era appena salita a bordo della sua auto, una Peugeot 108, quando, a pochi metri da casa, la stessa viene fatta esplodere. La giornalista muore sul colpo. A darne per primi l’annuncio il Times of Malta e l’emittente televisivo TVM, a seguito dell’allarme dato da uno dei figli di Daphne che si era recato in strada dopo aver sentito una forte esplosione. Proprio 15 giorni prima la donna aveva avvertito le autorità poliziesche di aver ricevuto numerose minacce. Ma niente o quasi era stato fatto per metterla ai ripari. Tutti i tasselli sembrerebbero dunque combaciare dando ragione all’ipotesi di attentato.

La Caruana Galizia lavorava ormai da molto tempo all’inchiesta internazionale “MaltaFiles” sull’ingerenza e il posto di primaria importanza che l’isola del Mediterraneo rivestirebbe all’interno del complesso sistema di evasione fiscale dell’Unione Europea.

Tutti sanno che Caruana Galizia era molto critica con me, sia politicamente sia personalmente, ma nessuno può giustificare questo atto barbarico in nessun modo

fa sapere il Premier maltese, Joseph Muscat. E continua

Non riposerò fino a che giustizia non si stata fatta

La giornalista stava indagando su casi di corruzione che coinvolgerebbero in prima battuta proprio  il primo ministro Muscat, rintracciando legami tra la moglie e il caso Panama Paper. Grazie al lavoro svolto per il consorzio investigativo Icij (Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi), Daphne era infatti riuscita a svelare e riportare a galla l’esistenza di alcune società offshore appartenenti a eminenti personaggi della Malta da bene.

Muore così Daphne Caruana Galizia. Unica accusa quella di essere, evidentemente, troppo “scomoda”. Questo il triste epilogo di una vita e una carriera spese al servizio della giustizia e della verità. Quell’idea di verità con la V maiuscola tanto voluta e tanto maledetta che, ancora oggi, lascia dietro di sé una scia infinita di morti e supplizi. Oggi più che mai risuonano le parole pronunciate da Giovanni Falcone consapevole di andare incontro ad un destino già scritto da altri “gli uomini passano, le idee restano e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.