Nel trambusto degli ultimi giorni di campagna elettorale, si è svolto questa mattina presso l’hotel Mercure Excelsior di Palermo l’incontro di Nello Musumeci con un gruppo di giovani attivi nel mondo del lavoro, delle professioni e della rappresentanza studentesca e universitaria. Un “incontro ritagliato tra un appuntamento e l’altro” spiega il candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione, che non manca di rispondere alle questioni sollevate dagli interventi di Gaetano Sciortino, Emilio Scrudato, Giada Caputo, Marco Culmone e Nino Costa. A turno i giovani si sono rivolti al candidato presidente, facendosi portavoce di istanze ed esigenze, ma anche di speranze dei giovani siciliani. A dare il via agli interventi Gaetano Sciortino, organizzatore della manifestazione:
Riteniamo importante il confronto con il candidato alla Presidenza Musumeci sui temi che possono riguardare più da vicino i giovani siciliani e confrontarci con lui in questa mattina di campagna elettorale, che diventa un importante momento di confronto volto a manifestare le esigenze provenienti dai giovani siciliani. Abbiamo deciso di sostenere Musumeci perché la sua storia, la competenza che ha mostrato già nell’amministrazione possano farci sperare in un riscatto di questa terra
Questa è la stagione più difficile della Sicilia da quando è finita la guerra. Serve una manovra immediata, anticiclica, di rilancio per ridare ossigeno alle piccole e medie imprese. Ed è la prima cosa che faremo subito dopo la elezione. Uno stato di grande rassegnazione pesa sulla testa dei siciliani
Dopo aver preso la parola, Musumeci chiarisce il valore del suo incontro con i giovani. “Io ho dedicato questa campagna elettorale ai giovani” dice, sottolinenando due drammatici dati della realtà siciliana: 56% di disoccupazione giovanile, 46% di povertà. “È una crisi sociale, una crisi economica. Ma è essenzialmente una crisi della politica. La politica come ceto preposto al governo del territorio non è stata nelle condizioni di poter affrontare una progettualità a lunga scadenza tale da consentire alla Sicilia di vivere il ruolo di protagonista nel Mezzogiorno in Italia e ancora di più nel bacino euro -afroasiatico”.
Punto di forza della Sicilia è, secondo Musumeci, la posizione: “una garanzia, una polizza assicurativa del futuro di questa terra. Un’opportunità che non abbiamo saputo cogliere”.
Dopo il 5 novembre nulla sarà più come prima. Nell’uno e nell’altro senso: o la Sicilia sprofonda ancora di più in una recessione dalle dimensioni inimmaginabili o altrimenti si registrerà un difficile, incoraggiante tentativo di risalire
Musumeci spiega che in caso di vittoria di Cancelleri, la Sicilia verrebbe “consegnata alla paralisi“. E sferra un attacco al M5S: ” I grillini sarebbero una sciagura se andassero al governo perché non potrebbero mai e poi mai obbedire alle regole che si sono dati, improntate all’utopia, all’irrazionalità. Vogliono marcare la loro differenza. Ormai abbiamo capito che sono come gli altri. Forse peggio degli altri”.
Dopo aver distinto tra vizi e virtù in politica, Musumeci sferra un altro attacco a Cancelleri, definendolo “il primo a falsificare perché candidato abusivo alla presidenza della Regione”, in quanto non avrebbe rispettato le norme interne al Movimento.
E infine, Musumeci regala ai presenti l’immagine della sua politica ideale:
La politica non è una terra di santi e non è neanche una terra di diavoli. La politica è un’attività umana e l’uomo vi porta su quel terreno le proprie debolezze, le proprie fragilità, le proprie capacità, le proprie virtù. La classe politica deve fare in modo che la buona politica prevalga sulla cattiva politica dei vizi. A questo servono i partiti
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