Regionali Sicilia, Musumeci in testa su Cancelleri

Manca ormai pochissimo alla fine dello spoglio e la Sicilia saprà con certezza chi la governerà. Intanto, si consolida la vittoria di Nello Musumeci con il 39,6%  in testa sul candidato pentastellato Giancarlo Cancelleri, con il 34,9%.

Sconfitta per Fabrizio Micari, candidato del centrosinistra, che si classificherebbe terzo. Leoluca Orlando commenta così il risultato elettorale: “Su questa esperienza ha pesato come un macigno il disastroso e fallimentare governo Crocetta e l’atteggiamento di alcuni dirigenti del Pd legati troppo a questo esecutivo, confermatosi una calamità istituzionale”. E prosegue su Micari: ” C’era, ma non in campo largo e su questo occorre interrogarsi. La sinistra non può continuare imperterrita su scelte minoritarie che lasciano campo a soluzioni clientelari”.

UNA SINISTRA CHE SI È TIRATA FUORI DALLA COMPETIZIONE

Per il sindaco di Palermo il risultato di queste elezioni deriverebbe “dall‘egoismo fazioso di una sinistra che si è tirata fuori da questa competizione rischiando di consegnare la Sicilia al M5S, che non si è mai dimostrato capace governare”.

E da Catania esulta Giorgia Meloni: “Con tutti i margini di sicurezza possiamo dire che oggi è una giornata per festeggiare. Mi pare  che la vittoria di Nello Musumeci sia abbastanza chiara, vince la Sicilia che vuole ricostruire e non chi la vuole distruggere e la Destra coerente”.

Il candidato del centrodestra sembra aver ottenuto consenso nelle province di Caltanissetta (41%), Catania (42%), Messina (47%) e Palermo (38%).

LE LISTE

Secondo la proiezione sulle liste basata su un campione del 49% il M5s è al 28,2%. Dopo il Movimento 5 Stelle il partito più votato è Forza Italia con il 13,1%. A seguire Udc 7%, FI- Noi con Salvini 7,0%, Popolari e autonomisti 5,3%, Diventerà bellissima 5,0%. Nel centrosinistra il Pd sarebbe al 10,9%, Sicilia futura-Pdr-Psi 6,7%, Apcentristi per Micari 5%, Micari presidente 4%.

Purtroppo, la vera “vittoria” spetta al partito dell’astensionismo: più di un elettore su due non ha votato e solo il 46,76% si è recato alle urne.