Messina, appena eletto, deputato finisce in manette
Il suo nome figurava tra quelli considerati “impresentabili” e, nella fila dell’Udc con più di cinquemila voti, era stato appena eletto deputato nella squadra di Nello Musumeci. Stiamo parlando di Cateno De Luca, finito in manette con Carmelo Satta, presidente della Fenapi (Federazioni piccoli imprenditori), per associazione a delinquere. Secondo gli inquirenti, i due e altri indagati avrebbero organizzato un sistema di false fatture finalizzato all’evasione delle tasse. L’evasione fiscale ammonterebbe a circa 1.750.000 euro.
Questa mattina De Luca è stato arrestato da Carabinieri e Guardia di finanza. Il gip del tribunale di Messina ha disposto per lui i domiciliari.
Già nel giugno 2011 Cateno De Luca si era trovato nei guai. Accusato di concussione e abuso d’ufficio, era finito in manette nell’ambito dell’inchiesta per i lavori realizzati a Fiumedinisi (Messina), suo paese natale e di cui era sindaco, per la realizzazione di una serie di appalti che dovevano eseguire le sue imprese edili. La procura di Messina aveva chiesto 5 anni e il processo non si è ancora concluso.
Proprio in quel periodo era già deputato nel movimento Sicilia Vera. Divenne famoso per una delle sue iniziative: nel corso della legislatura, per protestare per le vicende regolamentari contro Gianfranco Miccichè, allora presidente dell’Ars, si spogliò in sala stampa rimanendo in mutande, per poi usare come pareo la bandiera della Sicilia.
LA RISPOSTA DELL’UDC
Dopo aver appreso la notizia, l’Udc diffonde una nota:
L’Udc ha avuto la massima diligenza nella formazione delle liste elettorali a tutela del partito e dei cittadini-elettori. Abbiamo chiesto a tutti i candidati dell’Udc e dei movimenti ad esso associati tra cui anche Sicilia Vera il certificato del casellario giudiziario e quello dei carichi pendenti a tutela dei Cittadini e della Onorabilità del Partito. Abbiamo fiducia nella magistratura che siamo certi porterà all’accertamento della verità e siamo convinti che De Luca sarà in grado di chiarire i fatti e di dimostrare la sua innocenza