La lunga battaglia di un ristoratore contro l’abusivismo
Quasi un anno è ormai trascorso da quando vi avevamo raccontato la vicenda di un ristoratore palermitano, Francesco Capizzi, che da anni denunciava la presenza di attività abusive in una nota piazza nel cuore di Palermo. Lo scorso gennaio Capizzi riceveva una bottiglia incendiaria contro il proprio locale. Si era allora parlato di atto intimidatorio.
Lo abbiamo incontrato questa mattina e, a distanza di un anno, niente è cambiato. O quasi.
Vediamo cosa sta succedendo.
UNA DELIBERA POCO “CONOSCIUTA”
Francesco Capizzi ci ha accolti all’interno del proprio locale a Piazza Olivella. Ci racconta della battaglia che da anni porta avanti a favore della legalità. Spesso è stato definito “sbirro“, ma questo non ha mai rappresentato un problema per Capizzi, che dal 2013 denuncia situazioni di abusivismo all’interno della piazza. Insieme a lui gli abitanti del quartiere hanno dato vita a un’organizzazione, il “Comitato Olivella Monteleone“.
Infatti, come riferisce Capizzi, per i malcapitati abitanti di questa zona riposare è diventato impossibile a causa di urla, schiamazzi e cori da stadio di passanti, spesso in preda ad alcol e droga.
Nel corso degli anni, Capizzi ha denunciato la presenza di molte irregolarità: pedane installate sopra i tombini, suolo pubblico che “si amplia” in base all’affluenza, ristoranti che si trasformano in discoteche.
Poi, ci parla di una delibera emanata a settembre 2014, la 252, che finalmente “elenca dopo tanti anni dei canoni specifici, ad esempio per ciò che concerne i gazebi“, che tuttavia ad oggi non mancano nella piazza in questione. Secondo questa delibera, dunque, tutti i ristoratori che avevano posto un gazebo innanzi alla propria attività avrebbero dovuto provvedere a smontarlo già nel lontano 2014.
Purtroppo, sembra che molti locali della piazza continuino a non attenersi alle regole.
Porto avanti una vera e propria battaglia perché se c’è un regolamento deve essere uguale per tutti
LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI?
L’attività di Francesco è andata avanti per anni, ma nell’ultimo periodo le cose sono notevolmente cambiate.
Ci siamo esposti molto per questa battaglia e non abbiamo ricevuto alcun sostegno, anzi siamo stati attaccati. Dopo i controlli di gennaio scorso abbiamo ricevuto una bottiglia incendiaria
Francesco racconta che, in seguito a un controllo eseguito recentemente soltanto presso il suo locale, dovrà pagare una multa di 6666,67 euro per una birra somministrata dopo le tre e mezza.
Non ho nulla da ridire sul controllo effettuato, ma se la legge è uguale per tutti perché è stato attaccato soltanto il mio locale? Non sono l’unico ad aver somministrato una birra dopo le tre e mezza. Se presento un esposto, subisco un controllo
Per provare a recuperare la situazione, Capizzi ha organizzato una raccolta fondi.
Anche il SUAP, dopo una serie di pec senza risposta, aveva riscontrato tutti gli abusi che erano stati denunciati e richiesto un controllo da parte della Municipale.
Purtroppo, anche questo non ha cambiato la situazione.