Cosa mangeremo nel 2040? Ecco alcuni cibi del futuro

Secondo le ultimissime stime dell’ONU, nel 2040 il nostro pianeta sarà abitato da ben 9 miliardi di persone. Una cifra esorbitante che renderebbe le attuali risorse insufficienti al sostentamento del pianeta. Per questo motivo, sarà necessario raddoppiare la produzione mondiale di cibo, riducendo così sprechi e sperimentando nuovi generi alimentari. Serve, dunque, un modo alternativo di concepire l’agricoltura e lo sfruttamento delle risorse. Vediamo insieme quali saranno alcuni degli alimenti che in futuro potrebbero invadere le nostre tavole.

CARNE ARTIFICIALE

Già nel  2013 è nato il primo hamburger artificiale e gli studi in questo campo progrediscono notevolmente. La “carne artificiale” potrebbe essere una soluzione del futuro contro la macellazione di  animali. Nei prossimi anni le biotecnologie potrebbero creare in laboratorio la carne, estraendo le cellule di bovino vivo fatte poi crescere per diventare tessuto e muscolo.

ALGHE

Chi frequenta i ristoranti giapponesi ha una certa familiarità con le alghe. Basti pensare al sushi o alla celebre insalata “wakame“. Quest’ultima in Giappone ha rappresentato dal 700 a.C. una fonte nutrizionale importantissima. L’alga wakame è infatti fonte ricchissima di proteine, minerali, vitamine e fibre. Inoltre, le alghe, che crescono sott’acqua con grande facilità e in tutte le condizioni ambientali, non sottraggono spazi destinati all’agricoltura di ortaggi.

INSETTI

E siamo arrivati alla nota dolente, perché- si sa- mangiare insetti appare disgustoso in occidente. Tuttavia, in gran parte del mondo mangiare millepiedi, vermi, farfalle, tarantole, scarabei e altri insetti è cosa normalissima. Infatti, in Africa, America Latina, Asia e Oceania gli insetti fanno parte della dieta tradizionale.

Su internet è possibile reperire ricette molto particolari come “polenta e scorpioni fritti” (se interessati, ecco il link). Quali insetti si mangiano? Ragni, larve, grilli, cavallette, cicale, formiche, termiti, bruchi e vermi, scorpioni, lumache e millepiedi. E non mancano ricette come spiedini di grilli, blatte in salsa, cioccolato alle termiti, lecca lecca alle formiche. Il consumo di insetti sembra essere vantaggioso per la facilità nell’allevarli e per il loro alto potenziale nutritivo. In Europa qualcosa sta cambiando a riguardo. Gli insetti, infatti, rientrano tra i “Novel Food“, come spiega il Regolamento (CE) 258/97.

“IN ITALIA NON SONO PERMESSI”

Tramite una nota inviata l’8 gennaio scorso, il Ministero della Salute chiarisce che “al momento nessuna specie di insetto (o suo derivato) è autorizzata a scopo alimentare in Italia“.

Tutti i prodotti che rientrano nelle categorie definite dal Regolamento Ue, privi di una storia significativa di consumo alimentare nell’Unione europea al 15 maggio del 1997, sono da considerarsi ‘novel food’ e la loro autorizzazione deve essere richiesta ora alla Commissione europea, seguendo le linee guida recentemente pubblicate dall’Efsa

Dunque,  i prodotti considerati “novel food” sono ancora vietati in Italia. Come spiega la nota, al momento “in Italia non è stata ammessa alcuna commercializzazione di insetti e pertanto la commercializzazione come alimento di un insetto o di un suo derivato potrà essere consentita solo quando sarà rilasciata a livello Ue una specifica autorizzazione in applicazione del regolamento“.