Nel pomeriggio di ieri, la Polizia di Stato ha tratto in arresto EGITTO Salvatore
(cl.1958) – pregiudicato e MICELI Nunzio (cl. 1963) – pregiudicato, perché colti nella
flagranza del reato di furto pluriaggravato in concorso.
Personale della Squadra Mobile – Sezione Reati contro il Patrimonio – Squadra
Antirapine, durante attività di controllo del territorio finalizzata ad infrenare il fenomeno dei
furti su auto, talvolta strumentali a successivo furto presso le abitazioni attraverso
l’acquisizione di chiavi lasciate all’interno del mezzo, notava i predetti mentre si
aggiravano a bordo di un’autovettura tra le auto in sosta nei pressi di questa piazza Santa
Maria di Gesù.
Gli agenti dell’Antirapine, insospettiti dall’anomala condotta dei due, procedevano ad
un estemporaneo servizio di osservazione che gli consentiva di notare che si affiancavano
ad una Nissan Qashqai parcheggiata nella predetta piazza.
Il soggetto seduto lato passeggero, identificato per MICELI, scendeva dall’autovettura
e si introduceva, senza alcuna difficoltà all’interno della Nissan Qashqai, la cui portiera
risultava aperta, ed asportava un borsello ivi custodito.
L’equipaggio dell’Antirapine bloccava prontamente i due malviventi, noti per i
precedenti specifici per reati contro il patrimonio, in particolare i furti, che venivano condotti
presso gli Uffici della Squadra Mobile.
Nel contempo altro personale rintracciava il proprietario dell’autovettura oggetto di
furto, un commerciante, al quale, dopo la formalizzazione della denuncia, veniva restituito
il borsello.
La circostanza indicata dalla vittima, certa di avere chiuso, con il proprio telecomando,
la macchina e la singolare condotta dei due “topi d’auto” davano la stura ad un controllo
approfondito della macchina utilizzata dai due: una Ford Fiesta.
L’arguzia degli investigatori si rivelava di fondamentale importanza.
Invero, l’accurata perquisizione dell’autovettura di EGITTO e MICELI consentiva di
rilevare, abilmente occultati sotto il vano porta oggetti, 5 pulsanti installati nella carrozzeria
interna, risultati collegati ad altrettanti apparati elettronici disturbatori di frequenze, c.d.
“Jammer” in grado di disattivare il segnale del telecomando con cui abitualmente le
persone chiudono o aprono a distanza le proprie autovetture.
La “Jammer car” veniva, pertanto, sequestrata.
EGITTO e MICELI venivano dichiarati in stato di arresto e posti a disposizione
dell’A.G. che disponeva il giudizio per direttissima.
Il “Jammer” come oggetto strumentale alla commissione di furti su auto era stato
rilevato nell’ambito di altro arresto operato da personale di questa Squadra Mobile il
decorso 24 gennaio.
Il sequestro di un’autovettura, trasformata in un potentissimo disturbatore di frequenza
– vi erano stati installati ben 5 apparecchi, n.d.r.- costituisce un ulteriore conferma al
ricorso a detto strumento ed all’importanza di un’attenta attività di prevenzione.
Considerato che i furti sulle autovetture risultano spesso collegati ai successivi furti in
appartamento, si raccomanda di non lasciare all’interno delle proprie vetture, incustodite,
chiavi di casa e documenti personali, dai quali sia possibile risalire all’indirizzo
dell’abitazione.
Inoltre, in tutti i casi in cui l’autovettura sia lasciata in sosta, è bene controllare
manualmente che le portiere dell’auto siano effettivamente chiuse, in quanto esistono
apparecchiature che consentono di intercettare le frequenze dei telecomandi e bloccare la
chiusura automatica delle portiere.
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