Sembrerebbero essere più di quelli comunicati da Facebook gli utenti coinvolti dalla raccolta di dati tramite il quiz ‘This is your digital life’, finiti poi nel tritacarne di marketing della società britannica Cambridge Analytica, non sarebbero 57 ma almeno 216. Stando almeno ai numeri che sarebbero in possesso del Garante per la protezione dei dati personali: Antonello Soro, proprio in queste ore, fa il punto sulla questione con i colleghi europei. Nel complesso, gli utenti italiani coinvolti potrebbero dunque essere ben più di quei 214.134 rivelati da Menlo Park. E a quanto pare sarebbero già saltati fuori i primi intrecci, utilizzi cioè di quelle informazioni per veicolare messaggi propagandistici ad hoc nel corso dell’ultima campagna elettorale.
Come fare, però, a rendersi conto se si è davvero finiti in quella rete? Per saperlo basta andare a questo link messo a disposizione da Facebook. Ma l’operazione trasparenza sarà duplice. Da una parte gli utenti, tutti, dovrebbero iniziare a visualizzare una notifica in cima alla loro bacheca che li renda più consapevoli delle applicazioni e dei servizi collegati al loro account Facebook e ai dati che queste app utilizzano e visualizzano. Questo per spingere le persone a occuparsi più da vicino delle proprie informazioni personali. Rimuovendo, nel caso, quelle che non usano più o trovano troppo invadenti. Adesso tutto dovrebbe essere più semplice.
Secondo Facebook gli utenti coinvolti sarebbero 87 milioni, un certo numero dei quali anche al di fuori degli Stati Uniti, dove le persone coinvolte sarebbero 70 milioni. Nel Regno Unito si parla per esempio di un milione di account.
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