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Vinitaly 2018: guida pratica per enostoppisti

Eccoci giunti alla cinquantaduesima edizione del Vinitaly, storica kermesse che si terrà a Verona dal 15 al 18 aprile.

La scelta delle date sarà indubbiamente un caso, ma 15-18 rievoca inevitabilmente un evento storico altrettanto famoso come il salone internazionale del vino, ma un po’ più drammatico.

Parliamoci chiaro, il Vinitaly non sarà una guerra, ma è di certo piuttosto impegnativo, soprattutto per chi in fiera ci va per lavoro.

V’invito ad osservare le facce dei produttori e degli addetti ai banchi d’assaggio il primo e l’ultimo giorno della fiera… roba che Terry Richardson se la sogna.

Per i neofiti che per la prima volta si recheranno a Verona per addentrarsi in questo fantastico mondo, ecco una breve guida pratica per non perdersi.

Le prenotazioni.

E’ sempre bene prenotare il volo e soprattutto l’alloggio con largo anticipo, non oltre dicembre.

Perché a Verona, nei giorni del Vinitaly, non solo è difficile trovare un posto decente in cui alloggiare, ma i costi sono triplicati rispetto agli altri giorni dell’anno.

A titolo esemplificativo un banalissimo hotel due stelle lontano dal centro, può arrivare ad un costo di €300 a notte. Potete sempre tentare con dei B&b, ma anche lì, i prezzi raddoppiano.

Quindi se non siete Roman Abramovich siate tempestivi. Se siete Abramovich, telefonatemi.

Arrivare in Fiera.

Si arriva all’aeroporto Valerio Catullo per scoprire che in Italia ci sono aeroporti della Lego pure al nord, che quelli piccoli non stanno tutti al meridione; in sostanza al confronto Punta Raisi ti sembra lo Charles De Gaulle di Parigi. 

Dopo la sosta all’unico bar, si profila il primo dubbio: navetta-fiera o taxi?

La navetta per il Vinitaly è un servizio speciale e gratuito attivo nei giorni della fiera, disponibile ogni 60 minuti a partire dalle 08:30 fino alle 18:00, tempo di percorrenza di circa 40 minuti.

Se avete fretta o comunque il trasporto pubblico non fa per voi, è ovviamente possibile prendere un taxi, al costo medio di € 20 e con tempo di percorrenza di 10 minuti.

Se arrivate in auto, non troverete mai un parcheggio gratuito nel raggio di dieci chilometri. 

L’ingresso al Vinitaly.

Qui scoprirete che se per qualche ragione non siete muniti di un pass speciale (stampa, buyers, espositori) ed avete acquistato un biglietto (alla modica cifra di €80 il giornaliero €145 per le quattro giornate) l’attesa per entrare dall’ingresso di Cangrande sarà piuttosto lunga.

Teoricamente, l’accesso è riservato agli operatori di settore, ma noterete che chiunque può entrare grazie sopratutto ai bagarini.

Non desta quindi stupore, intercettare in fiera orde di ubriaconi, ragazzini indiavolati e passeggini.

La sorpresa maggiore sarà comunque quella di scoprire che il Molise esiste, o comunque esiste il suo stand.

Dove mangiare (e fare pipì)

Per il pranzo, potrete rifocillarvi presso vari chioschi, tavole calde e ristoranti della fiera, normalmente presi d’assalto dalle 13:00 alle 14:30.

Vi consiglio caldamente di fare una sana e robusta colazione e saltare il pranzo.

In alternativa, recatevi presso il padiglione ENOLITECH (pad. F) e troverete una tavola calda piuttosto tranquilla. In questo padiglione non c’è mescita di vino e quindi l’affluenza –riservata ai tecnici del settore- è notevolmente contenuta.

Per usufruire dei servizi, il consiglio spassionato è quello di recarvi presso lo stand del Molise (che abbiamo scoperto esistere veramente), dove di norma le toilette hanno standard igienici decenti e soprattutto non troverete file interminabili.

La sera a Verona.

Passi tutto il giorno in fiera, percorrendo una quantità di chilometri che nemmeno per il cammino di Santiago… e la sera? Si torna agli alloggi per un sonno ristoratore e prepararsi al giorno successivo?

Se siete sfigati, si.

In caso contrario, si ritorna all’alloggio giusto il tempo di una breve sosta, per lavarsi i denti (normalissimamente neri a furia di assaggiare vino rosso), per fare una doccia e raggiungere il centro di Verona per continuare a bere e soprattutto mangiare.

Attenzione però all’orologio: siamo al nord e dopo le 22:30 è praticamente impossibile trovare una cucina aperta per un pasto decente. Al netto di McDonald’s, dovrete accontentarvi di olive e patatine.

La sera a Verona le vie si animano in un viavai continuo di persone, le vetrine sono tutte illuminate ed addobbate con bottiglie, i numerosi locali del centro sono tutti strapieni di gente che beve e che ride.

All’improvviso puoi trovare una festa all’interno di una loggia, entrare e cominciare a ballare.

Nonostante la stanchezza, uscire è comunque la scelta migliore. 

L’Antica bottega del vino è per esempio uno dei locali che merita di essere visitato.

La cantina è pazzesca, il cibo ottimo ma per la cena, le prenotazioni sono chiuse già da gennaio.

Non vi resta che farvi l’aperitivo o un dopo cena con la non trascurabile opportunità di trovare alla mescita vini sbalorditivi.

In alternativa, andate in Piazza delle Erbe e troverete il wine bar Al Canton, il posto giustamente movimentato per un buon aperitivo e strategicamente vicino ad un ristorante che amo molto: Maffei.

Per il resto, prendetevi tutto il tempo che vi resta e perdetevi, fate una passeggiata sul fiume Adige, date uno sguardo prolungato all’Arena illuminata di notte.

Capirete perché secoli fa tale William Shakespeare si è ispirato a questi luoghi.

Verona è la città del vino e dell’amore per eccellenza.

E questo, sicuramente, non è un caso.

Redazione

Redazione Moralizzatore

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Tags: siria

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