Orestiadi di Gibellina 2018. Un ricordo contemporaneo

La 37° edizione delle Orestiadi di Gibellina segna un’edizione speciale, infatti sono passati 50 anni dal disastroso terremoto del Belice, anno 1968, che ha scardinato lo status quo di un’intera comunità che ancora oggi riporta le cicatrici.

Un’edizione speciale,  di fatto, sotto la direzione artistica di Alfio Scuderi che ha orchestrato per un mese, tra luglio e agosto, artisti tra i quali Alessandro Haber, Stefano Accorsi, Marco Baliani, Silvia Ajelli, Emilio Isgrò, Francesca Benedetti, Paolo Briguglia, Filippo Luna, Vincenzo Pirrotta, Claudio Gioè, Leo Gullotta, Igor Scalisi Palmintieri e Angelo Sicurella. 

Lo scorso fine settimana, l’8 luglio, si è inaugurata la lunga kermesse che ha visto uno splendido viaggio all’interno dei luoghi del Festival, una composizione comparata e trasversale degli artisti coinvolti: Alessandro Haber e Mario Bellavista, Gianni Gebbia e Giovanni Scarcella, Igor Scalisi Palminteri e Angelo Sicurella, la Compagnia Franco Scaldati. Un racconto dialetticamente intrecciato dal tramonto a notte incentrato sul contemporaneo, chiave di lettura di questo racconto forgiato da Scuderi per raccontare, inanellare, in qualche modo questi 50 anni di dolore e ricostruzione. Una suggestione dopo l’altra che ha visto l’incontro e l’abbracciarsi di pittura, musica in diverse sue forme, danza e teatro. Una serata ricca che ha aperto le porte ad un lungo festival  in uno dei posti più affascinanti della Sicilia che produce cultura ed esercita forse la più complessa delle ginnastiche: la memoria.

Per maggiori informazioni su tutto il programma potete visitare il sito internet della Fondazione Orestiadi QUI

foto © Francesco Anzelmo