Ritorno a Linosa
Cosa significa un’isola in mezzo al mediterraneo non è facile da scrivere, fotografare o raccontare, se non giocandosi quei 4 cliché da cartolina. Forse si può solo vivere e ricordare. E sarà comunque un ricordo fortissimo. Linosa è forse una delle più belle di queste perle disperse nel mare, di sicuro la più incontaminata, che vuol dire, in altre parole, anche la più isolata. Tante le difficoltà logistiche, i disagi per i ragazzi che vogliono studiare, lavorare. Ma rimane certamente uno il problema fondamentale. L’amore viscerale che li lega a questo brandello di terra ancorato alle onde del mare. Il loro diventa un’altalena perenne, un ritorno continuo verso l’isola. Necessariamente. La fotografa Luana Rigolli, classe 83, frequentatrice dell’isolotto siciliano e già impegnata in un progetto di più ampio respiro su Linosa, durante questo agosto ha ideato una mostra allo scalo vecchio, ideale porta dell’isola. Da qui si vae si viene.
Così la giovane fotografa, dallo sguardo schietto e con la sua fotografia sincera e neorealista ha portato a galla 34 ritratti di giovani linosani. Una sineddoche per tutti i giovani dell’isola che affrontano questo continuo ritorno e lo portano scritto nei volti, tra sorrisi e responsabilità. La mostra è allestita da giorno 18 agosto e sarà visibile sui massi allo scalo vecchio di Linosa, 24h. Un’occasione unica per entrare in contatto con questo codice binario, fatto di arrivi e partenze che descrive forse in modo essenziale e completo la vita di una piccola isola, dei suoi abitanti e forse anche quello degli abitanti di passaggio, spesso detti turisti, a volte un pò isolani anche loro.
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