World Press Photo 2018, a Palermo gli scatti che hanno vinto
Dal 14 settembre al 7 ottobre gli scatti che hanno vinto il più importante concorso di fotogiornalismo al mondo fanno tappa a Palermo. Ospite d’onore il fotoreporter internazionale Burhan Ozbilici, vincitore assoluto dell’edizione 2017 con lo scatto “An assassination in Turkey”
Saranno 135 gli scatti in mostra, realizzati da 42 fotografi provenienti da 22 paesi di tutto il mondo (Australia, Bangladesh, Belgio, Canada, Cina, Colombia, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Norvegia, Russia, Serbia, Sud Africa, Spagna, Svezia, Paesi Bassi, Regno Unito, USA e Venezuela) premiati in otto categorie tra Attualità, Ambiente, General News, Progetti a lungo termine, Natura, People, Sports, Spot News. In totale però, ad aver vinto, sono state 307 fotografie nelle otto categorie. Il ciclo di mostre, che ogni anno attrae più di 4 milioni di persone, ha inaugurato al De Nieuwe Kerk di Amsterdam il 14 aprile scorso e girerà per 100 paesi scelti in 45 paesi di tutto il mondo, tra i quali Palermo. Sponsor tecnici della tappa a Palermo sono il Conservatorio Vincenzo Bellini, Cantine Settesoli, Caffè Morettino, Bioesserì, Visiva e Cityplex Metropolitan.
Le tragedie umane raccontate per scatti
Il fuoco tra i violenti scontri in Venezuela, il volto di una bambina sfregiato da un’esplosione in Iraq, una macchina che travolge la folla di manifestanti in Virginia, un soldato che ha appena ucciso un presunto attentatore suicida dell’Isis. Sono questi alcuni degli scatti in mostra a Palazzo Bonocore, dal 14 settembre al 7 ottobre, per la seconda edizione palermitana del World Press Photo. Dopo il successo dello scorso anno, è sempre il nobile palazzo con affreschi settecenteschi che si affaccia su piazza Pretoria tra il monastero di Santa Caterina e Palazzo Bordonaro ad ospitare il più grande concorso di fotogiornalismo al mondo. Palermo è l’unica tappa del Sud, oltre alle italiane Bari, Torino e Napoli.
L’apertura della mostra
Taglio del nastro alle ore 18.30 di venerdì 14 settembre. Dopo la preview, la mostra che fa parte del programma ufficiale di Palermo Capitale Italiana della Cultura sarà aperta al pubblico a partire dalle 20.30. Alla presentazione parteciperà il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, insieme ai rappresentanti istituzionali di Regione Siciliana e Comune di Palermo, Burhan Ozbilici, vincitore del primo premio del World Press Photo nel 2017 e Vito Cramarossa, presidente di Cime, società pugliese organizzatrice di eventi culturali in Italia e all’estero che anche quest’anno ha scelto di portare il WPP a Palermo. Durante il vernissage, gli allievi del conservatorio Vincenzo Bellini accompagneranno con la loro musica il tour tra gli scatti.
Ad aver vinto il World Press Photo of the year è “Venezuela Crisis” di Ronaldo Schemidt. Il fotografo ha immortalato un ragazzo venezuelano avvolto dalle fiamme mentre cerca di scappare. Sul viso ha una maschera antigas, addosso una t-shirt bianca. Sullo sfondo una scritta nera, su un muro di mattoni rossi, sembra essere l’utopia più lontana. “Paz”, “pace”, viene sparata su quello stesso muro da una pistola. L’immagine mostra José Víctor Salazar Balza in mezzo ai violenti scontri con la polizia antisommossa durante la protesta a Caracas, in Venezuela. Il 28enne ha preso fuoco quando è esploso il serbatoio di una motocicletta, sopravvivendo all’incidente con ustioni di primo e secondo grado. Uno scatto che entra di diritto nell’olimpo della fotografia e che ha vinto anche il primo premio nella categoria Spot News Single.
Ospiti internazionali
Punta di diamante di questa edizione è il fotoreporter internazionale Burhan Ozbilici. Vincitore assoluto del World Press Photo of the Year 2017 e primo premio per la categoria Spot News dello stesso anno, sarà non solo l’ospite d’onore all’inaugurazione del 14 settembre, ma anche il primo fotografo a tenere una public lecture, domenica 16 settembre alle ore 18.30, a Palazzo Bonocore. Fotografo dell’AP, Associated Press, è l’autore del celebre reportage “An assassination in Turkey – Mevlüt Mert Altıntaş”. L’immagine, che è entrata a far parte degli scatti che hanno fatto la storia, è stata scattata da Ozbilici subito dopo l’omicidio avvenuto ad Ankara, in Turchia, il 19 dicembre 2016 durante l’inaugurazione di una mostra. Quello scatto immortala un poliziotto pochi istanti dopo aver sparato all’ambasciatore russo Andrey Karlov.
La nuova frontiera del fotogiornalismo
Oltre al fotografo turco – che per l’agenzia di stampa internazionale ha coperto la crisi del Golfo in Arabia Saudita e quella in Siria, la prima guerra del Golfo al confine tra Turchia e Iraq, l’esodo dei curdi in Turchia, il loro ritorno in Iraq dopo la guerra del 1991 e ora anche l’arrivo di Papa Francesco a Palermo previsto per il 15 settembre -, per l’edizione 2018 del World Press Photo sono in programma le lecture di tre dei cinque italiani ad aver vinto quest’anno. Il primo, sabato 22 settembre, è Luca Locatelli autore del reportage “Hunger Solution” che ha vinto il secondo premio sezione storie per la categoria Ambiente. Il 29 settembre, invece, ospite del palazzo nel cuore dei Quattro Canti sarà l’unico siciliano in gara. Si tratta di Alessio Mamo, il fotoreporter catanese che si è aggiudicato il secondo posto per la sezione singles per la categoria People con lo scatto su Manal. Infine, sabato 6 ottobre, Francesco Pistilli, terzo premio sezione storie per la categoria General News grazie al reportage “Lives in limbo”. Per l’occasione, presenterà il suo ultimo reportage fotografico di scatti inediti realizzato in Puglia. Tutte le public lecture avranno inizio alle ore 18.30.
La fotografia come arte
Come lo scorso anno, inoltre, durante l’esposizione, Cime organizza incontri di approfondimento non solo sul mondo del fotogiornalismo, ma anche dell’arte a trecentosessanta gradi. Il primo appuntamento, giovedì 21 settembre, dal titolo “Da Pizzo Sella art village all’incompiuto siciliano” porterà al centro del dibattito moderato dal giornalista Antonio Fraschilla l’abbandono e la nuova vita di grandi opere incompiute. Giovedì 27 settembre spazio a “Palermo 2018 : L’arte e la città”, un talk sui grandi eventi che non si esauriscono ad un palinsesto ma dialogano con il luogo che li ospita. Sarà Evelina Santangelo a chiudere il ciclo di incontri, mercoledì 3 ottobre, raccontando Alessandro Leongrande, l’intellettuale che ha saputo rendersi voce autorevole sul fenomeno delle migrazioni.