Imu, scatta l’aumento per questi proprietari di casa: se ne hai una così vendila subito

Aumento Imu
Aumento Imu 2025 – moralizzatore.it

Dal 2025 cambiano i criteri con cui viene stabilita la quota dell’Imu: i proprietari che potrebbero pagare un’imposta maggiore.

L’Imu, ovvero l’Imposta Municipale Unica, è una delle imposte più discusse tra i proprietari di immobili in Italia. Introdotta per sostituire una serie di tasse legate alla proprietà immobiliare, come l’Ici, oggi rappresenta una delle principali voci di spesa per chi possiede una casa.
Il suo funzionamento è piuttosto semplice: si paga in base al valore catastale dell’immobile, che viene moltiplicato per le aliquote stabilite dai Comuni.

Queste aliquote, tuttavia, possono variare in base alla tipologia di immobile, come residenziale, commerciale, o ad uso strumentale, e in base alla zona geografica in cui si trova l’edificio.

Come si calcola l’Imu ad oggi

Al momento, l’Imu si calcola partendo da aliquote base fissate dallo Stato, ma ogni Comune ha la facoltà di alzarle o abbassarle entro certi limiti, a seconda delle esigenze locali. Ad esempio, per le abitazioni principali di lusso, come le categorie catastali A/1, A/8 e A/9, si paga sempre l’Imu, mentre per le case non di lusso adibite ad abitazione principale l’imposta non si applica. Per seconde case, immobili commerciali, terreni agricoli e altri fabbricati, invece, l’imposta va pagata, con aliquote che spesso variano significativamente.

Ma cosa cambia nel 2025? È qui che arriva la novità. Dal 1° gennaio, le regole per il calcolo delle aliquote verranno modificate, e questo potrebbe portare a un aumento dell’imposta per alcuni proprietari.

Come si calcola l'Imu nel 2025
Come si calcola l’Imu nel 2025 e chi potrebbe subirne l’aumento – moralizzatore.it

Imu: cosa cambia dal 1° gennaio 2025

Dal 1° gennaio 2025, i proprietari di casa potrebbero trovarsi a pagare di più l’Imu. Questo, poiché i Comuni avranno maggiore autonomia nel definire le aliquote grazie a un nuovo sistema. Non stiamo parlando di un semplice aumento automatico, ma della possibilità che alcuni Comuni decidano di ritoccare l’imposta per ‘far cassa’.

La novità principale riguarda la riduzione delle categorie di immobili: saranno 128 rispetto alle migliaia attuali, tutte stabilite da un decreto del Ministero dell’Economia. Questo ridurrà la complessità per i Comuni, che potranno selezionare l’aliquota in base alla tipologia di immobile e alle esigenze locali, rimanendo comunque entro i limiti nazionali. Potrebbero quindi esserci aumenti per specifici immobili, come case di lusso o immobili destinati ad attività produttive.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è l’introduzione di un’applicazione informatica che dovrebbe semplificare il calcolo e il pagamento dell’IMU. Ma se il Comune decide di aumentare l’aliquota per alcuni immobili, ci si potrebe trovare a dover pagare di più.

Attualmente, a dover tenere gli occhi aperti sono colore che possiedono una casa di un certo calibro. In alcuni casi, potrebbe convenire venderla prima che l’imposta diventi troppo pesante da sostenere. Anche se le modifiche lasciano spazio all’autonomia dei Comuni, il rischio di un aumento esiste, soprattutto per alcune categorie di immobili.