Con l’aumento di dispositivi Wi-Fi nelle case, si torna a parlare dei possibili rischi delle onde elettromagnetiche sulla salute umana.
Correva il lontano 2020, anno della pandemia da Covid-19, quando l’obbligo di stare in casa ha sollevato qualche dubbio sulle possibili conseguenze delle onde emesse dai dispositivi Wi-Fi. Proprio in quell’anno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha affermato che, al momento, non sarebbero presenti delle chiare evidenze scientifiche per cui le onde elettromagnetiche e il segnale Wi-Fi possano essere considerate dannose per la salute dell’uomo.
A dare manforte a questa affermazione è stato anche l’Istituto Superiore di Sanità, che, dal canto suo, ha spiegato che l’unico effetto collaterale derivante dal contatto con le onde a radiofrequenza, consisterebbe in un “aumento della temperatura”. Tuttavia, questo, solo se si raggiungono livelli di concentrazione davvero alti, difficilmente prodotti da apparecchi domestici.
Eppure, ad oggi, quegli studi non sono stati completati, almeno non nella giusta misura. Ci sono ancora diverse lacune, nonché numerose scentifiche per cui, ad oggi, il Wi-Fi potrebbe rappresentare un problema, specialmente di notte.
Nonostante le rassicurazioni da parte dell’OMS e dell’Istituto Superiore di Sanità riguardo agli effetti delle onde elettromagnetiche generate dai dispositivi Wi-Fi, ci sono ancora molti punti interrogativi sugli effetti a lungo termine. Alcuni recenti studi indicano che l’esposizione prolungata e ravvicinata, soprattutto durante il sonno, potrebbe influenzare negativamente la qualità del riposo e causare disturbi come mal di testa, affaticamento e irritabilità.
Il problema principale si pone quando i dispositivi come modem e router sono posizionati nelle camere da letto, un luogo dove trascorriamo una parte considerevole del nostro tempo, spesso in completa immobilità e in condizioni di vicinanza costante con le onde emesse. Non a caso, durante il sonno, il nostro corpo è particolarmente vulnerabile, e l’esposizione notturna potrebbe infatti amplificare gli effetti negativi legati alle onde elettromagnetiche, soprattutto in chi ha una maggiore sensibilità.
In concomitanza a questo, alcuni studi suggeriscono anche che, pur non essendoci prove definitive, esiste una possibile correlazione tra l’esposizione a lungo termine a queste onde e problemi più seri come alterazioni del DNA e, in casi estremi, lo sviluppo di forme tumorali. È per questo che molti esperti, nonostante abbiano prove concrete, consigliano di adottare delle semplici precauzioni per ridurre l’esposizione notturna.
La soluzione più pratica per ridurre l’esposizione durante la notte è spegnere il Wi-Fi prima di andare a dormire. Questo si può fare manualmente oppure installando un timer che interrompa automaticamente il segnale durante le ore notturne.
Così facendo, si potrà ridurre drasticamente l’esposizione alle onde elettromagnetiche mentre si dorme, e al mattino il Wi-Fi sarà di nuovo attivo senza dover fare nulla. Un altro accorgimento utile è quello di posizionare il router lontano dalla camera da letto, così da ridurre notevolmente l’esposizione diretta.
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