A seguito di un ampio piano di chiusura, Unicredit lascia moltissimi correntisti senza sportello bancomat: cosa sta succedendo davvero.
Da diverso tempo si parla di desertificazione bancaria nei piccoli e grandi comuni nazionali. Un fenomeno, questo, che appare come una questione importante sia per il futuro dei correntisti, nonché degli stessi dipendenti.
Non a caso la questione emergenziale è arrivata all’attenzione del Parlamento con mozioni e risoluzioni bipartisan. Secondo il Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro, è stata registrata una diminuzione dal 2018 al 2023 del 20,7% delle filiali, passate da 25.409 a 20.161 in tutta Italia.
Ad essere maggiormente a rischio desertificazione bancaria non sono le grandi città, bensì i piccoli Comuni. Secondo la statistica di Adnkronos dei bilanci e dei piani industriali degli istituti di credito in Italia, sono quasi 720 quelli senza uno sportello bancario.
Se da una parte questa situazione può generare un certa riduzione dell’occupazione, dall’altra ad essere più soggetti al disagio sono anziani e persone che non possono spostarsi verso lunghi tragitti anche solo per usufruire del semplice bancomat.
In tutto ciò, ad essere protagonista di questo fenomeno, risulta esserci Unicredit. Anche quest’anno le chiusure segnalano dati allarmanti in tutta Italia. Ma vediamo nel dettaglio.
Secondo i dati più recenti, UniCredit ha continuato a ridurre il numero di sportelli sul territorio italiano, tagliando ulteriori 36 punti (passando da 1.986 a 1.950). Questo aggiornamento si inserisce nel piano di ristrutturazione che mira a consolidare l’infrastruttura bancaria del gruppo attraverso una crescente digitalizzazione.
Sebbene il piano sia stato concluso nei primi mesi del 2024, molti cittadini hanno espresso la loro frustrazione per questa situazione. Le lunghe code presso le filiali rimaste aperte, i problemi di accesso ai servizi bancomat e la sensazione di essere stati abbandonati dalle istituzioni bancarie rendono la vita di milioni di italiani sempre più complicata.
Il problema principale che sta alla base di questa crisi è che i costi di gestione delle filiali sono diventati insostenibili per le banche, spingendole a chiudere gli sportelli fisici. La conseguenza diretta è che milioni di persone rischiano di rimanere escluse dall’accesso ai servizi bancari.
Secondo le stime più recenti, parliamo di circa 10 milioni e mezzo di cittadini. Di questi, oltre 4 milioni vivono in comuni già completamente ‘desertificati’, ovvero senza alcuno sportello bancario, mentre più di 6 milioni si trovano in località dove rimane un solo sportello, a rischio di chiusura. La situazione continua a peggiorare, e le proiezioni mostrano un incremento di queste cifre rispetto alla fine del 2023.
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