Questo farmaco serve a tutte le donne ma è diventato a pagamento: un disastro tutto Italiano | Ecco quanto costerà

Il farmaco per le donne che è diventato a pagamento
Il farmaco femminile non più a carico del SSN – moralizzatore.it

La ginecologa italiana denuncia una situazione che vede disparità: il farmaco per le donne diventa a pagamento.

Appare quasi come un paradosso, ma questa è un’altra realtà tutta all’italiana: un farmaco creato appositamente per sostenere il genere femminile dovrà essere pagato, ma non in tutti i casi. Questo è il grido di protesta della ginecologa Anna Paola Cavalieri, che vuole mettere in luce non solo la discrepanza con cui è avvenuta la selezione di chi dovrà pagarlo, ma anche una realtà economica attuale.

“Non tutte le donne possono sostenere il costo mensile di questo farmaco”, afferma la dottoressa ai microfoni di dire.it. Il problema però, sembra provenire dal Sistema sanitario nazionale che non lo cosidera abbastanza importante ad oggi per rimanere gratuito a tutte.

Il farmaco per le donne diventa a pagamento, ma solo per alcune

Ciò che si evince dalla dichiarazione della dottoressa è una sorta di dissenso. La sua battaglia è ben chiara: dare voce a tutte le donne che si trovano in difficoltà, ma necessitano delle cure ormonali per condurre una vita regolare.

Cavalieri, autrice del libro sulla menopausa ‘Senza paura di cambiare‘, è stata interpellata da Dire, durante un evento a Roma in merito al farmaco Sandrena, usato come terapia ormonale sostitutiva, per alleviare i sintomi da carenza estrogenica nelle donne in menopausa e dalle donne transgender per la terapia ormonale sostitutiva. Per le prime, da quest’anno il farmaco è diventato a pagamento.

Il farmaco per le donne in menopausa diventa a pagamento
Menopausa e terapie ormonali in Italia – moralizzatore.it

La discrepanza di diritti

Da marzo, Sandrena, è diventato a pagamento, ossia non più a carico del Sistema sanitario nazionale, ma solo per le pazienti in menopausa. A tal proposito, Cavalieri sottolinea l’ingiustizia della situazione, soprattutto considerando che il farmaco rimane gratuito per le persone AMAB (Assigned Male At Birth) che lo utilizzano nel percorso di transizione di genere.

Ad oggi la cura, passata dalla classe A a classe C per le donne in menopausa, ha un costo di 20 euro. Sebbene possa sembrare una cifra irrisoria, non tutte le pazienti possono permettersi questa spesa mensile, considerando che la terapia deve andare avanti per diversi anni.

Come precisato dalla dottoressa anche a La Repubblica.it, “Non si tratta solo di Sandrena. Molti farmaci per la terapia ormonale stanno seguendo la stessa strada, rendendo la gestione economica ancora più difficile per molte donne che ne hanno bisogno quotidianamente”.

Sebbene sia giusto che chiunque voglia fare un percorso ormonale per la transizione non debba pagare alcun costo, la critica rimane sempre la stessa: un sistema sanitario che sembra non porre attenzione a tutte le esigenze del cittadino.