Risparmio energetico, ora si conosce la verità: spegnere le luci ti fa consumare di più | Nessuno ti ha spiegato il segreto del 5
Sebbene possa sembrare un paradosso, spegnere la luce può davvero costare di più sull’energia elettrica: il trucco dei 5 minuti.
Con la caro vita galoppante e il costo futuro dell’energia elettrica che rimane ancora un tabù per moltissime famiglie, ad essere sottovalutato è ancora il consumo delle lampadine.
Se da una parte è vero che le lampade a led ad alta efficienza hanno reso il concetto di risparmio energetico più sicuro, dall’altra si tende ad abbassare troppo la guardia adottando atteggiamenti scorretti, spesso inconsapevolmente.
Da sempre ci è stato insegnato che spegnere la luce una volta usciti dalla stanza è una pratica corretta, ma sarà davvero così? Analizzando nel dettaglio il funzionamento delle lampadine, è facile scoprire che la causa principale delle spese superflue in bolletta potrebbero essere dovute a false credenze.
Quando spegnere la luce può farci consumare maggiore energia
Qualche anno fa vi era la convinzione che le lampadine non dovessero essere spente ogni volta usciti da una stanza perché bruciavano più energia nell’accensione piuttosto che nella combustione continua. Ad oggi però, la questione andrebbe attualizzata, visto che le lampadine odierne sono a Led.
L’alta efficienza energetica delle lampade ai giorni d’oggi potrebbe sollevare qualche quesito sulla pratica di risparmio che girava fino a qualche anno fa. Tuttavia, è bene precisare che la regola dei 5 minuti è sempre valida; ma come funziona esattamente?
La regola dei 5 minuti
La regola dei 5 minuti è semplice: se pensiamo di uscire da una stanza per meno di cinque minuti, conviene non spegnere la luce. Questo perché il riavvio del circuito elettrico consuma più energia che lasciarla accesa per pochi minuti. Questo principio è simile a quello del forno: una volta raggiunta la temperatura, mantenere il calore costa meno energia che farlo ripartire da zero.
Ogni volta che accendiamo una luce, anche se a LED, si verifica un picco di consumo energetico, e se lo facciamo ripetutamente in breve tempo, i costi possono aumentare. Se la sosta fuori dalla stanza è breve, meglio lasciare la luce accesa per evitare un dispendio inutile.
Proprio per questo motivo, l’uso di sensori di movimento, se non regolati correttamente, potrebbe risultare controproducente.
Immaginiamo una stanza con un sensore di luce che si attiva al minimo passaggio: ogni accensione e spegnimento richiede energia, e il gioco potrebbe non valere la candela.
Quindi, se si ha la possibilità, meglio preferire timer o dimmer per regolare l’illuminazione in base alle reali necessità. Le luci a LED sono comunque la scelta migliore rispetto alle vecchie lampadine a incandescenza, non solo per l’efficienza energetica, ma anche per la lunga durata. Tuttavia, la vera sfida rimane sempre quella di ottimizzare l’uso, evitando accensioni superflue.
Un altro dettaglio spesso trascurato riguarda la dimensione delle lampadine: meglio scegliere una lampada più grande al posto di due più piccole. In termini di efficienza, infatti, una singola fonte di luce potente tende a consumare meno di due luci separate che illuminano la stessa area. Insomma, il risparmio energetico è una questione di abitudini quotidiane, ma anche di scelte strategiche.