Auto usata, clausola “visto e piaciuto”: se pensi di vendere online un catorcio e lavartene le mani con la postilla sei fuori strada | Pagherai tutto
Esiste una clausola specifica che tutela venditore, ma attenzione, non tutto è come sembra: cosa dice la legge.
Quando si tratta di acquistare un oggetto usato, magari online, i rischi sono tanti. Ovviamente tutto sta nella trasparenza del venditore, che ha il compito di indicare quali sono gli eventuali difetti a chi compra l’oggetto; mentre l’altra parte ha il dovere di valutare l’acquisto.
Queste semplici quanto essenziali regole sull’acquisto dell’usato vengono regolamentate con una clausola che prende il nome di ‘visto e piaciuto’. Dunque, una volta che l’acquirente ha tastato e visto con i suoi occhi l’oggetto in questione, può firmare un documento che lo attesta, dando il suo consenso all’acquisto.
Fino a qui tutto chiaro, se non fosse per diverse problematiche di percorso che potrebbero presentarsi: uno smartphone, per esempio, può sembrare perfettamente funzionante ma dopo qualche ora di utilizzo potrebbe riscontrare problematiche con l’audio. Una questione insidiosa, penseremo. E se l’oggetto in questione fosse qualcosa di più grande e costoso come un’auto? La questione diventa ancora più complessa.
Come funziona la clausola ‘visto e piaciuto’ per l’acquisto dell’usato
Le menti più beffarde potrebbero pensare di vendere la propria auto a un prezzo alto, dopo un passaggio dal meccanico che si occupa di sistemare momentaneamente una problematica importante. Il venditore, dopo aver fatto firmare l’ignaro acquirente, potrebbe dissociarsi da ogni problema, anche se il veicolo presenta enormi problematiche dopo solo qualche giorno dall’acquisto.
Questo è il pensiero comune di chi prova ad avvalersi di questa clausola per togliersi ogni responsabilità sulla vendita, ma la verità è che, dopo poco tempo, potrebbe pentirsi di averlo fatto. Il motivo? La legge tutela l’acquirente da eventuali raggiri, anche se lui stesso ha dato l’approvazione dell’acquisto. Ma vediamo nel dettaglio.
Auto usata e contratto ‘visto e piaciuto’: quando è possibile ottenere il rimborso
Lo scioglimento del contratto ‘visto e piaciuto’ si può ottenere, ma solo ad alcune condizioni. Il concetto si basa su una regola ferrea: il difetto dev’essere talmente grave da impedire di usare l’oggetto (nel nostro caso l’auto). Per difetti minimi, invece, è possibile richiedere solamente la riduzione del prezzo.
Il motivo è semplice: quando firmate questo tipo di contratto, non esonerate il venditore dai vizi occulti, ossia quei difetti che non sono visibili al momento, nonostante un’accurata osservazione. Insomma, come suggerisce il nome della clausola (visto e piaciuto) la firma esonera il venditore solo dai difetti visibili, non quelli nascosti.
Detto ciò, i vizi occulti devono essere risarciti per legge dal venditore e, se sono di natura grave, l’acquirente ha il pieno diritto di richiedere il rimborso totale della quota. Dunque, la prossima volta che acquistate o vendete un qualsiasi oggetto usato di valore, conviene tenere a mente il funzionamento di questa clausola.