Pompa di benzina: se non premi questo pulsante perdi centinaia se non migliaia di euro | Lo hai sempre sotto al naso
Una semplice distrazione potrebbe costarci caro: cosa tenere sempre a mente quando si fa rifornimento alla pompa di benzina.
Quante volte ci fermiamo al distributore, facciamo rifornimento al volo e ripartiamo senza pensarci troppo? È un’azione così automatica che spesso non prestiamo attenzione a dettagli importanti. Eppure, una disattenzione può costare cara.
Non solo del classico errore di scegliere il carburante sbagliato, ma anche di un rischio meno visibile, quello del carburante contaminato. Un problema che, se trascurato, può provocare danni seri al motore della propria auto auto.
In effetti, questo dettaglio è impossibile da vedere ad occhio nudo, ma si manifesta con tempi ridotti dopo il rifornimento: strappi, calo di potenza, spie che si accendono senza preavviso. Se la situazione risuona come familiare, il problema potrebbe essere il carburante sporco. E non è così raro come si pensa, solo che non ci poniamo mai la giusta attenzione. Ed è qui che entra in gioco il pulsante sopra citato.
Carburante sporco: i segnali da non ignorare
Prima dii capire a cosa prestare attenzione nel momento in cui si fa rifornimento, è bene capire il perché. Abbiamo accennato di danni al veicolo, ma non precisamente di quali.
Il carburante può essere sporco a causa di contaminazioni come acqua, sedimenti o impurità provenienti da serbatoi mal mantenuti, forniture di bassa qualità o esposizione all’umidità durante la conservazione.
E se il carburante è contaminato, può causare danni gravi al motore, come l’intasamento dei filtri, la rottura della pompa carburante e, nei casi più gravi, la fusione del motore stesso, con conseguenti costi elevati per le riparazioni. Ma come accorgersene per tempo?
Passando all’aspetto pratico, i segni di un carburante sporco possono includere difficoltà di accensione, perdita di potenza del motore, vibrazioni anomale durante il funzionamento e una maggiore fumosità dello scarico. In questi casi, è necessario chiedere spiegazioni a chi gestisce il distributore e chiedere un eventuale risarcimento. Vediamo come fare.
Come chiedere il risarcimento al distributore di benzina per danni al veicolo
Nella recente sentenza della Corte di Cassazione (2440/2023), un consumatore ha intentato causa contro una stazione di servizio per danni al motore della sua auto causati da gasolio difettoso. Il Tribunale ha deciso che il cliente doveva solo dimostrare di aver fatto rifornimento presso quella pompa, mentre la stazione aveva l’onere di provare l’assenza di difetti nel carburante. In questo caso, è stato riconosciuto il risarcimento per i danni meccanici.
Dunque, se vi è il danno, la stazione di servizio è tenuta per legge ad effettuare i controlli sul carburante e, in caso di anomalia, risarcire il conducente. Tuttavia, questo può avvenire solo se il cliente ha conservato la ricevuta fiscale che dimostri l’acquisto.
La morale? Quando ci si reca a fare benzina, è buona norma premere quel pulsante che ci consente di ottenere lo scontrino fiscale. Sebbene possa sembrare superfluo, questo dettaglio può farci risparmiare i costi elevati di riparazione del veicolo da un danno che non è stato causato dalle nostre mani.