Feste, cenoni e bollette: se ti dimentichi questo pagamento, ti rovini il Capodanno
Il Natale è vicino ma per molti cittadini più che una festa potrebbe diventare un incubo. Fioccano i pagamenti, il budget è ridotto al minimo
Manca sempre meno all’arrivo delle festività natalizie e per milioni di persone questo significa poter godere di qualche giorno di relax e di spensieratezza in compagnia dei propri amici e familiari. E perché no, lasciarsi andare ai piaceri della tavola.
Dicembre è infatti il mese della tredicesima per tanti lavoratori dipendenti, molti dei quali potranno inoltre usufruire del bonus stanziato dal Governo italiano. C’è da fare però grande attenzione, il cenone di Capodanno infatti può essere a rischio.
L’ultimo mese dell’anno non significa solo tredicesime dello stipendio e bonus con cui arricchire il budget per le feste. Per molti dicembre è sinonimo di pagamenti e di scadenze da onorare, per non incorrere in fastidiose e sgradite sanzioni.
Oltre alle consuete bollette dell’energia che assorbono sempre più risorse, soprattutto alla luce degli aumenti esponenziali degli ultimi due anni e mezzo, milioni di cittadini italiani sono alle prese con il pagamento delle cartelle esattoriali.
Feste e cenoni di Capodanno, così rischia di saltare tutto: i dettagli
Tutto nasce dalla Legge di bilancio del 2023 la quale ha stabilito che come nelle rottamazioni succedutesi negli ultimi anni, consente ai contribuenti di pagare i debiti contenuti in un’unica cartella esattoriale potendo risparmiare su eventuali sanzioni e interessi.
È stabilito che chi ha inoltrato la domanda di rottamazione delle cartelle esattoriali versi in rapida successione: l’imposta, la tassa o il tributo indicato nella cartella (Irpef, Ires, tributi locali, bollo auto ed altro), le spese di rimborso per le procedure esecutive, le spese di notifica della cartella di pagamento, gli interessi di dilazione al 2% in caso di richiesta di rateazione delle somme dovute in seguito alla rottamazione.
Feste di fine anno, il rischio è di trovarsi senza soldi: guai a non rispettare gli impegni
Per poter godere dei vantaggi offerti dalla cosiddetta ‘pace fiscale’ è obbligatorio rispettare tempi e scadenze nei pagamenti. La cosiddetta norma sulla rottamazione-quater prevede a tal proposito una tolleranza di soli 5 giorni.
Pertanto entro tale termine i contribuenti mantengono tutti i benefici. Lo scenario cambia drasticamente nel caso in cui il ritardo dovesse superare i cinque giorni. Di fronte a tale evenienza i cittadini sono destinati a perdere tutti i vantaggi della sanatoria.