Tari o Tarip: gli italiani non sanno più cosa dovranno pagare | Questa é la risposta definitiva al caos
Non tutti i cittadini sanno che oltre alla TARI c’è anche la TARIP. Due modi diversi di pagare la tassa sui rifiuti. Ne resterà solo uno
I momenti in cui siamo chiamati ad onorare le nostre pendenze con il fisco sono tra i meno piacevoli della nostra vita. Del resto trovare chi si appresti a pagare le tasse con il sorriso sulle labbra è come pescare un ago in un pagliaio.
Ci sono poi alcune specifiche tasse che in assoluto versiamo ancor meno volentieri di altre. Quella sui rifiuti appartiene senz’altro a questa categoria. Da parecchi anni tutti i cittadini sono abituati a pagare la TARI, necessaria a finanziare le attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti stessi.
Com’è noto la Tassa sui Rifiuti è comunale, quindi i nostri soldi finiscono nelle casse del nostro comune di residenza. Nel sistema della TARI esiste però un ‘vulnus’, una distorsione che va a penalizzare puntualmente milioni di contribuenti.
Molti cittadini si trovano costretti a pagare una cifra che supera spesso la reale quantità di spazzatura da loro prodotta, creando così un meccanismo basato su una sostanziale iniquità. Una realtà così evidente da indurre chi di dovere a prendere provvedimenti.
La Tari non va più bene? È in arrivo la Tarip: ecco di che si tratta
Per porre rimedio a tale squilibrio è nata così la TARIP (Tariffa Rifiuti Puntuale), un nuovo sistema di tassazione il cui obiettivo consiste nel rendere i costi più giusti per tutti i cittadini. In che modo? Basando i calcoli sulla reale quantità di rifiuti prodotti dalle singole utenze.
Sulla carta si tratta senza dubbio di un sistema più equo rispetto alla precedente tassazione: non si paga tutti la stessa cifra, che invece si differenzia in base alla effettiva quantità di immondizia prodotta dal singolo cittadino.
Tari e Tarip, prima o poi tutto cambierà: c’è una data precisa
Era ora, verrebbe da dire. E tra l’altro l’introduzione di un meccanismo del genere farebbe invoglierebbe molti contribuenti a realizzare meno rifiuti possibili, a tutto vantaggio della sostenibilità ambientale. La domanda che molti si pongono a questo punto è se e quando la TARIP prenderà il posto della TARI.
Il passaggio non sarà né semplice e né immediato: in molti Comuni italiani, soprattutto i più piccoli, la TARIP è già operativa e l’obiettivo è riuscire prima o poi ad estenderla in tutta Italia. Il processo però pretende alcuni importanti correttivi di natura tecnologica, come ad esempio l’introduzione dei contenitori dotati di chip per il monitoraggio dei rifiuti.