Accertamenti Agenzia delle Entrate al via, nessuno é al sicuro: stanno controllando queste irregolarità
Il 2025 non inizia nel migliore dei modo per tutti i contribuenti. Attenzione all’Agenzia delle Entrate, fanno dei controlli a tappeto
L’inizio del nuovo anno non è esattamente all’insegna delle buone notizie per tutti i contribuenti italiani. La mannaia dell’Agenzia delle Entrate rischia di abbattersi per l’ennesima volta su milioni di cittadini.
Un’altra raffica di controlli a tappeto è in rampa di lancio. Si tratta di avvisi, missive e documenti vari che stanno per essere inviati. I destinatari sono tutti quei contribuenti che ancora non sono in regola.
L’attività del Fisco italiano è dunque pronta a ripartire di gran carriera dopo un periodo di stop nel mese di dicembre legato alla definizione della riforma fiscale. È stata la seconda pausa dopo quella verificatasi l’estate scorsa.
L’arrivo del nuovo anno coincide dunque con la ripresa dei controlli da parte dell’Agenzia. Una notizia non proprio esaltante per quasi tre milioni di persone: questo è il numero di cittadini che dovrebbero trovare nella cassetta della posta una lettera del Fisco.
Milioni di contribuenti tremano: ecco perché
Ricevere una comunicazione dall’Agenzia più temuta d’Italia non può certo far compiere salti di gioia ai cittadini italiani. Purtroppo però può succedere e in tal caso è bene non farsi prendere dal panico ma studiare con calma le contromosse da prendere.
Tra l’altro non è così raro che da parte di alcuni contribuenti, pur se in totale buona fede, si commettano errori nel dichiarare i propri redditi. Anche in questo caso non bisogna sentirsi spacciati e con le spalle al muro.
L’Agenzia delle Entrate non perdona
Le comunicazioni che i contribuenti sotto osservazione possono ricevere sono diverse e fanno parte di un accordo stipulato tra il Ministero dell’economia e l’Agenzia delle Entrate. Un patto che presuppone l’invio di missive e lettere a tutti coloro che sono sospettati di aver commesso alcune omissioni o irregolarità e soprattutto quelli per i quali risultano svariate discrasie tra quanto dichiarato e quanto invece risulti alle banche dati del Fisco.
In genere l’Agenzia rende nota di omissioni come la mancate comunicazione IVA, le omesse dichiarazioni delle partite IVA o altre irregolarità nel comunicare gli Indici sintetici di affidabilità. Quest’ultimi, meglio noti con l’acronimo ISA, sono stati introdotti dall’Agenzia delle Entrate nel 2018 con l’obiettivo di far emergere i redditi per contrastare il più possibile l’evasione fiscale. Si tratta di strumenti di natura prettamente informatica che, attraverso l’analisi di una serie di dati e informazioni estrapolati dalla dichiarazione dei redditi, attribuiscono ad ogni contribuente un punteggio di affidabilità fiscale.