Le dichiarazioni di Donald Trump sulla Nato e sulle spese per la difesa militare non sono state accolte molto bene.
Il quadro politico mondiale non è assolutamente in uno dei momenti più semplici della storia. Conflitti bellici che non hanno una data di termine per mancanza di accordi diplomatici, crisi economica e cambio climatico sono solamente alcune delle difficoltà che le popolazioni affrontano in un’economia instabile.
Il neo eletto presidente Usa, come leader del mondo libero, vanta un peso politico enorme nei confronti degli altri paesi. Gli Usa sono la superpotenza per eccellenza e le sue decisioni pesano sempre sul mondo.
Recentemente il Tycoon ha affermato che gli Stati membri della Nato dovrebbero aumentare la spesa per la difesa al 5% del Pil e ha criticato i contributi dell’Europa.
Dichiarazione che ovviamente ha suscitato polemiche, specialmente in Germania dove i politici hanno dato una risposta contraria a quella dichiarazione.
Il presidente eletto Usa ha affermato che i Paesi della Nato spendono poco per la difesa e si è lamentato del fatto che “l’Europa destina una minima parte dei soldi che spendiamo noi”.”Possono permetterselo tutti, dovrebbero essere al 5%, non al 2%” ha detto Trump ai giornalisti durante una conferenza stampa nella residenza di Mar-a-Lago in Florida.
Dichiarazioni che hanno scatenato la reazione dei politici tedeschi contro quanto affermato dal presidente americano,
Secondo i dati comunicati dalla Nato, nessuno dei 32 membri dell’alleanza spende attualmente il 5% del Pil per la difesa. Solamente la Polonia riesce a sostenere una spesa più elevata in rapporto al Pil con il 4,12%, seguita dall’Estonia con il 3,43% e dagli Stati Uniti con il 3,38%. Ralf Stegner, membro del partito socialdemocratico tedesco (Spd), ha definito i commenti di Trump “deliranti e assolutamente folli” in un post su Facebook. “Non abbiamo bisogno di più armi nel mondo, ma di meno”, ha dichiarato Stegner a Politico.
Marcus Faber, presidente della commissione difesa del parlamento tedesco, ha concordato che il 5% è troppo alto. Faber ha affermato che i Paesi della Nato dovranno concordare un nuovo obiettivo oltre il 2%, ma ha dichiarato che l’obiettivo dovrebbe essere il 3% e deciso per consenso. Tuttavia, il capo della Nato, Mark Rutte, è concorde sul fatto che il 2% del PIL sia insufficiente come spesa per la difesa. Ha dichiarato che i cittadini dovrebbero accettare “sacrifici”, tra cui tagli alle pensioni, alla sanità e ai sistemi di sicurezza, per raggiungere un 3%.
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