La premier Giorgia Meloni alla conferenza alla Camera ha risposto sui rapporti con Elon Musk | Amico o tallone d’Achille?
La premier Meloni ha dovuto rispondere a molte domande che riguardavano il suo rapporto con colui che è il nuovo Re Mida, Elon Musk.
All’annuale conferenza stampa alla camera il tasto dolente per la premier sono state le domande sui suoi eventuali accordi con Musk.
L’uomo è amministratore delegato di Tesla e SpaceX , proprietario del social network X. Un imprenditore che ha investito in una multisettorialità tale da avere il controllo su moltissimi comparti economici fondamentali.
Molti cronisti hanno chiesto a Meloni un giudizio sull’abitudine di Musk a commentare in maniera avventata e spesso brutale faccende politiche di altri paesi.
Hanno sottolineato che ha questo comportamento anche nei confronti dei luoghi in cui ha rilevanti interessi economici. Questo atteggiamento nel tempo ha alimentato teorie complottiste o di disinformazione. Il tutto corroborato dal fatto che Musk quasi sempre esprime la sua preferenza per leader e partiti nazionalisti e di estrema destra.
Come è nata la querelle Musk- Meloni
La polemica su Musk e Meloni risale al 2022, più precisamente dopo un incontro telefonico tra i due. Questa chiamata ha suscitato reazioni contrastanti tra le forze politiche di centro sinistra e molte associazioni. Questo perché Musk è un personaggio scomodo per molte delle sue dichiarazioni e prese di posizione. I critici meloniani sostengono che un matrimonio collaborativo tra i due possa creare un giro di vite sui valori progressisti vigenti.
Elon Musk è criticato per quanto concerne le sue opinioni sui temi ambientali e sociali, per alcune uscite poco gradite a chi sostiene una grande cooperazione verso la svolta green del pianeta e per avere preso decisioni unilaterali sulla libertà di espressione sul social X.
Starlink resta il nucleo delle discussioni con la premier
Sebbene possa essere concepita come una svolta per migliorare la connettività, ha sollevato dubbi sul controllo delle infrastrutture digitali. Il timore più forte è che se si decidesse di adottare una tecnologia gestita unicamente da una grande compagnia privata come SpaceX, questo minerebbe i capisaldi della sovranità digitale, con implicazioni sulla privacy dei cittadini e una sudditanza completa delle comunicazioni.
La premier ha sottolineato che il colloquio è stato solo informativo. Come imprenditore Musk valuta le possibilità di investimento in Italia, sia con Tesla che nel settore delle tecnologie avanzate. Ovviamente, sebbene il governo italiano sia orientato a favorire l’adozione di questo tipo di tecnologia, per migliorare le infrastrutture del paese, dovrà effettuare un netto studio di costi/benefici.