“Facciamo la prossima volta che sto lavorando” | Posto di blocco, le paroline magiche per aggirare l’alcol test

Carabinieri posto di blocco (Fonte web) - moralizzatore.it
Carabinieri posto di blocco (Fonte web) – moralizzatore.it

L’incubo di ogni automobilista: il posto di blocco, soprattutto se si è bevuto qualche bicchiere di troppo.

In quel momento, il cuore batte all’impazzata e la mente cerca freneticamente una scappatoia.

C’è chi tenta di negare l’evidenza, chi si affida alla fortuna e chi, invece, prova a recitare una parte.

Ma quali sono le frasi più utilizzate per eludere l’alcol test? E funzionano davvero?

L’articolo che state per leggere vi svelerà la strategia giusta da utilizzare per evitare il controllo e farla franca.

La formula magica

“Facciamo la prossima volta che devo andare a lavoro” quante volte abbiamo sentito questa frase, pronunciata con un misto di timore e speranza da automobilisti fermati a un posto di blocco? Ebbene, sappiate che in alcuni casi questa frase, apparentemente banale, può davvero salvarvi da una multa o, peggio, dal sequestro del veicolo. Come sappiamo, il lavoro è un elemento fondamentale nella vita di ogni individuo. Non solo fornisce un sostentamento economico, ma contribuisce anche alla realizzazione personale e alla costruzione di un futuro stabile. Proprio per questo, la legge tutela i lavoratori in diverse situazioni, una delle quali riguarda i controlli stradali.

Ebbene sì, se state guidando per andare al lavoro e vi imbattete in un posto di blocco, dichiarare di essere diretti al lavoro può effettivamente fare la differenza. Questo perché il Codice della Strada prevede delle tutele specifiche per i lavoratori, particolarmente per quanto riguarda il sequestro del veicolo. Se il vostro veicolo è indispensabile per svolgere la vostra attività lavorativa, ad esempio se siete un trasportatore o un agente di commercio, le forze dell’ordine non potranno procedere al sequestro, nemmeno in caso di infrazioni. Questo perché il sequestro del mezzo comprometterebbe la vostra capacità di lavorare e, di conseguenza, la vostra fonte di sostentamento.

Posto di blocco (Depositphotos) - moralizzatore.it
Posto di blocco (Depositphotos) – moralizzatore.it

Un diritto, non un privilegio

È importante sottolineare che questa non è una scappatoia per essere imprudenti o per chi guida in stato di ebbrezza. Si tratta di un diritto riconosciuto ai lavoratori, finalizzato a tutelarli da eventuali conseguenze che potrebbero compromettere la loro attività professionale.

La prossima volta che vi troverete in una situazione del genere, non abbiate timore di far valere i vostri diritti. Dunque se per te l’auto è strumentale e funzionale allo svolgimento della tua attività lavorativa, il mezzo del quale sei al volante non può essere messo sotto sequestro. Ricordate: “Devo andare a lavorare” non è solo una frase banale, ma serve come tutela che la legge ti riconosce.