Il capitolo Clostebol è finalmente chiuso per Sinner, che finalmente può pensare al futuro dopo tutte le polemiche.
Jannik Sinner e l’Agenzia mondiale antidoping (Wada) hanno trovato un accordo per quanto concerne la sanzione che il numero uno al mondo dovrà scontare in merito al caso Clostebol.
Sinner era stato prosciolto l’estate scorsa dall’Itia (International Tennis Integrity Agency) che non lo aveva ritenuto responsabile del contatto con la sostanza.
In virtù di questo lodo consensuale decade il ricorso davanti al Tas: nessuna udienza ci sarà il prossimo aprile.
Sinner resterà fermo dal 9 febbraio al 4 maggio (ma potrà allenarsi dal 13 aprile). Salterà 4 Master 1000, ma potrebbe tornare in campo a Roma.
Ormai è stato ufficializzato e reso noto l’accordo tra Jannik Sinner e la Wada sul caso Clostebol, che mette definitivamente la parola fine sulla vicenda.
Quindi il numero uno del mondo dovrà scontare una sospensione di tre mesi, dal 4 febbraio al 4 maggio, pochi giorni prima degli Internazionali d’Italia al Foro Italico di Roma. L’azzurro salterà quattro Masters 1000: Indian Wells, Miami, Monte-Carlo e Madrid. Questi sono i termini che le parti hanno concordato.
“Questa vicenda mi tormentava da quasi un anno e il processo sarebbe potuto durare ancora a lungo” queste le parole di Sinner in un comunicato. “Ho sempre accettato di essere responsabile del mio team e riconosco che le rigide regole della Wada siano una protezione importante per lo sport che amo. Su questa base ho accettato l’offerta della Wada di risolvere il procedimento con una sanzioni di tre mesi”.
Questo non è un patteggiamento né una squalifica. Quello di Jannik Sinner con la Wada è un “accordo di risoluzione”. Significa che i legali di Sinner e l’agenzia mondiale antidoping si sono accordati su termini che entrambi hanno ritenuto accettabili.
La Wada “accetta la spiegazione dell’atleta sulla causa della violazione, così come delineata nella decisione di primo grado” e “riconosce che il signor Sinner non aveva intenzione di imbrogliare e che la sua esposizione al clostebol non ha fornito alcun beneficio in termini di miglioramento delle prestazioni ed è avvenuta a sua insaputa a causa della negligenza dei membri del suo entourage. Tuttavia, in base al Codice un atleta è responsabile, qualora si ravvisi un comportamento negligente da parte del suo entourage”.
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