INPS, emorragia sul cedolino di Marzo: ci hanno levato pure questi soldi | Moriamo di fame senza fare rumore
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Se avete progetti in programma per i prossimi mesi, siete costretti ad abbandonarli perché sono in arrivo pessime notizie, il cedolino di marzo sarà poverissimo.
Marzo porta con sé una brutta sorpresa per pensionati e lavoratori italiani: sul cedolino INPS si registra un’ulteriore riduzione degli importi accreditati.
Un’emorragia silenziosa che sta mettendo in ginocchio migliaia di famiglie, già provate dall’aumento del costo della vita e dalla difficoltà di far quadrare i conti.
Molti cittadini, controllando il proprio cedolino, troveranno tagli inaspettati, e senza ricevere delle spiegazioni chiare, come spesso accade in casi come questi.
Quel che è certo è che per chi vive con pensioni minime o stipendi ridotti, anche pochi euro in meno possono fare la differenza tra arrivare a fine mese o trovarsi in seria difficoltà.
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Cedolino misero: cosa succede
Ci tolgono tutto, piano piano, senza che nessuno dica nulla, e tanti, troppi lavoratori vedono il proprio assegno diminuire di volta in volta senza una chiara motivazione. Ecco perché moriamo di fame senza fare rumore, un sentimento di frustrazione e impotenza per molti italiani. L’ennesima batosta economica colpisce una popolazione già stremata da bollette in aumento e stipendi insufficienti. Senza risposte concrete la sensazione generale è quella di un lento e inesorabile impoverimento.
E mentre la politica discute di riforme e tagli, migliaia di italiani si trovano a fare i conti con una realtà sempre più difficile da sostenere. Quindi, se riscontrate una riduzione sospetta, il consiglio è di controllare il cedolino tramite il portale INPS e, in caso di discrepanze, contattare il call center o recarsi presso una sede territoriale per chiarimenti.
Riduzione degli importia Marzo 2025
Nel mese di marzo 2025, molti pensionati noteranno una riduzione degli importi degli assegni previdenziali rispetto ai mesi precedenti. Diminuzione che non è dovuta a errori o cambiamenti improvvisi, ma all’applicazione delle trattenute fiscali sulle addizionali regionali e comunali. Le trattenute fiscali incidono sulle pensioni in base al reddito e alla residenza del pensionato, quindi le addizionali regionali e comunali vengono calcolate sui redditi percepiti nell’anno precedente e applicate in più rate durante l’anno successivo. Nel caso delle pensioni, queste trattenute vengono effettuate a partire da gennaio, ma il loro impatto si fa più evidente nei primi mesi dell’anno, con un peso maggiore nel mese di marzo.
Molti pensionati, quindi, vedranno gli aumenti dovuti alla rivalutazione degli assegni e agli arretrati della Legge di Bilancio completamente annullati o addirittura superati dalle trattenute fiscali. Alcuni giornali hanno riportato notizie su presunti aumenti delle pensioni, legati alla rivalutazione annuale e al pagamento degli arretrati previsti dalla Legge di Bilancio. Va aggiunto, però, che questi adeguamenti sono stati già applicati nei mesi precedenti, in particolare a gennaio e febbraio e di conseguenza, la percezione di un assegno “più basso” a marzo 2025 è legata esclusivamente all’applicazione delle trattenute fiscali, non a una riduzione dell’importo lordo della pensione.