Il caso Joël Le Scouarnec, la vita segreta di un chirurgo, padre di famiglia, “orgoglioso di essere pedofilo”

Il mostro pedofilo francese
Le infanzie spezzate dal mostro Le Scouarnec – Pixabay – Moralizzatore.it

Un vergognoso caso di pedocriminalità, scoperto con la storia di una bambina di 6 anni. Il mostro è orgoglioso di essere un pedofilo.

In Francia un uomo viene processato per stupro e violenza sessuale su circa 300 vittime nel corso di decenni di pratica medica in vari ospedali. E’ Joël Le Scouarnec, un mostro.

L’uomo oggi 74enne, prende posto in tribunale e pronuncia il suo nome con voce leggermente roca. Si prevede che il processo durerà quattro mesi.

La Corte d’assise di Vannes esplorerà il mondo tortuoso di un rispettato medico, che ha nascosto la sua doppia vita per più di 30 anni, sullo sfondo dell’omertà.

“Sono un pedofilo e lo sarò sempre “, scrisse il medico nel suo diario nel 2016.

In udienza anche l’ex moglie

L’uomo è padre di tre figli e il tribunale accoglierà anche le loro testimonianze e quelle dell’ex moglie. Quest’ultima sostiene di non aver mai avuto sospetto sul marito.

Questo nonostante il diario del marito suggerisca il contrario e una prima condanna del chirurgo per possesso di immagini pedopornografiche risalente al 2005, fanno pensare a una condotta fortemente reiterata nel tempo.

Pedofilo francese
Un mostro che distrugge i bambini – Pixabay – Moralizzatore.it

La storia del mostro

Nel 2017 è stato arrestato per lo stupro della sua vicina di 6 anni. A casa sua la polizia ha sequestrato bambole, disegni di bambini nudi, foto pedopornografiche (300.000, secondo quanto rivelato). Solo un primo passo. Perché l’indagine, basata sugli archivi digitali del medico, ha dato vita ad un mostro inimmaginabile, che ha richiesto l’apertura di un’altra procedura, per identificare altre vittime.

L’ex medico è processato per atti commessi tra il 1989 e il 2014 negli ospedali della Francia occidentale. Da quando il caso è diventato pubblico, le denunce hanno inondato le scrivanie degli inquirenti. Molti hanno saputo dalla polizia di essere menzionati negli archivi del chirurgo, ma non serbano ricordi. Il compito è immenso per l’istituzione giudiziaria e doloroso anche per le vittime, costrette a ricercare ricordi scomparsi nel tempo. Gli inquirenti dicono che l’uomo ha dei registri meticolosi in cui elenca gli abusi, le aggressioni e i nomi. Dal 1990 al 2017,  nei diari narra di abusi su piccoli pazienti, a volte addormentati nella loro stanza, in sala operatoria o in sala di risveglio. Il 3 dicembre 1997, giorno del suo compleanno, scrisse a caratteri cubitali: ” HO 47 ANNI E SONO UN PEDOFILO .… ho riflettuto sul fatto che sono un grande pervertito. Sono allo stesso tempo un esibizionista, un voyeur, un sadico, un masochista, un feticista, un pedofilo. E ne sono molto felice “. Solo una la definizione per questa persona: mostro.