“Questo lavoro non esiste più”, mi hanno licenziato dopo 30 anni da dipendente con questa frase: con l’Intelligenza Artificiale stanno lasciando a casa tutti

Perdere il posto di lavoro per colpa dell’Intelligenza Artificiale è sempre più frequente. Ed è un rischio che corrono molti, anche dopo 30 anni.
Essere licenziati è un’esperienza terribile, soprattutto dopo anni di lavoro. E pensa se dopo 30 anni la giustificazione è che il tuo ruolo non esiste più.
L’avanzata dell’Intelligenza Artificiale (IA) sta rivoluzionando diversi settori. E se da un lato i benefici sono indubbi dall’altro ci sono pure degli svantaggi.
L’automazione infatti consente ad esempio di analizzare enormi quantità di dati in tempi ridottissimi, come non riuscirebbe a fare un esser umano, e ottimizzando quindi i processi produttivi. Ma per lo stesso motivo potrebbe causare la perdita di posti di lavoro, specialmente in alcune professioni.
Per questo motivo oggi più che mai corriamo il rischio di perdere il posto di lavoro e venire sostituiti dall’IA.
Licenziati per colpa dell’Intelligenza Artificiale
L’uso dell’Intelligenza Artificiale oggi sta toccando diversi ambiti. Siamo di vivere quasi in un film di fantascienza, con auto che si guidano da sole, fabbriche che potrebbero gestirsi autonomamente e persino il campo medico non è esente dall’automazione. Cose che un tempo, appunto, vedevamo solo al cinema con grande stupore, inconsapevoli che un giorno sarebbero state realtà.
Ma questa rapida evoluzione porta con sé anche dei rischi e degli interrogativi, soprattutto a livello etico. Il mondo del lavoro sta cambiando profondamente e alcune professioni rischiano di scomparire del tutto. O meglio, sono i professionisti a rischiare. Il detto “tutti sono utili ma nessuno è indispensabile” non è mai stato tanto calzante. Molte figure professionali rischiano di essere sostituite da robot o software intelligenti.

Perdere il lavoro a causa di un robot
Sono molte le professioni in cui oggi è possibile venire sostituiti da un sistema automatizzato. L’esempio più lampante forse è l’assistenza clienti. Quante volte hai dovuto fare delle telefonate snervanti parlando con un assistente virtuale prima di essere messo in contatto con un essere umano? Che dire del lavoro in fabbrica. I robot possono sostituire operai alla catena di montaggio, movimentare merci e gestire un magazzino.
Essere licenziati perché sostituiti da un robot è svilente, bisognerebbe mettere un limite agli utilizzi dell’IA e riportarla al servizio dell’uomo, non alla sua sostituzione. Ci sono per fortuna alcuni ruoli che un freddo robot non potrà mai ricoprire, e sono tutti quelli che hanno a che fare con l’empatia e la creatività. Insegnante, infermiere, scrittore o artista: servono umanità e creatività. Che appartengono solo all’essere umano.