Visite e certificati medici, da domani paghi 150€ ogni volta: il medico di base non può più farli gratis | O paghi o vai all’ospedale ogni volta

Da domani visite e certificati medici dal medico di base, un tempo gratuiti, avranno un costo fisso di 150 euro.
Una decisione drastica che stravolge il rapporto tra medico di base e paziente, aprendo scenari inquietanti per il futuro della sanità pubblica.
La notizia ha colto di sorpresa milioni di italiani, abituati a considerare il medico di base come un punto di riferimento fondamentale per la propria salute.
Un salasso per le famiglie, soprattutto quelle con redditi bassi, che si troveranno costrette a rinunciare a cure e controlli essenziali.
Ma cosa ha spinto il governo a prendere una decisione così drastica? Continua a leggere per scoprirlo.
Sei costretto a pagare
Il sistema sanitario italiano sta per essere stravolto, con un impatto diretto sui cittadini che necessitano di visite e certificati medici. Ottenere determinati certificati dal proprio medico di base potrebbe costare fino a 150 euro, una spesa che molti considerano insostenibile. La questione centrale riguarda i certificati introduttivi di invalidità civile, handicap (legge 104/92), disabilità, sordità e cecità civili. Sebbene la legge stabilisca chiaramente che questi certificati, se emessi da un medico specialista, debbano essere gratuiti, la realtà si presenta ben diversa. In alcune regioni, come la Lombardia, i cittadini si trovano a dover sborsare cifre considerevoli per ottenere un documento essenziale per il riconoscimento dei propri diritti.
L’iter per il riconoscimento dell’invalidità civile prevede che il paziente si rivolga a un medico abilitato, sia esso il medico di base o uno specialista ospedaliero, per ottenere il “certificato introduttivo invalidità civile”. Questo documento, contenente i dati sanitari del paziente, viene poi trasmesso all’INPS per avviare la procedura di riconoscimento dell’invalidità. Secondo la legge, lo specialista ospedaliero è tenuto a rilasciare il certificato gratuitamente. Tuttavia, molti medici ospedalieri non sono abilitati a farlo, o non sono a conoscenza della normativa, lasciando così i pazienti in un limbo burocratico. Di conseguenza, le famiglie si rivolgono spesso al medico di base, il quale, in assenza di un accordo con la regione che preveda la copertura dei costi, è autorizzato a richiedere un compenso per la prestazione, agendo come libero professionista.

La Lombardia al centro della polemica
La situazione in Lombardia ha sollevato un’ondata di proteste da parte dei cittadini. La mancanza di un accordo tra i medici di base e la regione ha creato un vuoto normativo che grava sulle spalle dei pazienti, costretti a pagare per un servizio che dovrebbe essere gratuito.
Di fronte alle crescenti pressioni, l’assessore alla sanità lombarda, Giulio Gallera, ha annunciato l’intenzione di aprire un tavolo di confronto con i medici di base per trovare una soluzione. L’obiettivo è quello di stipulare una convenzione che renda effettivamente gratuito il certificato di invalidità per i cittadini della regione.