Rocco Schiavone magistralmente interpretato da Marco Giallini è una serie che fa sempre discutere pubblico e politica

Marco Giallini
Marco Giallini Rocco Schiavone – Wikipedia – Moralizzatore.it

Rocco Schiavone il protagonista dell‘omonima serie tv e dei romanzi nati dalla penna di Antonio Manzini è un personaggio divisivo.

Il vicequestore aggiunto che svolge le sue funzioni ad Aosta è assolutamente il protagonista di un grande dibattito. È una personalità difficile da trattare che porta sulla spalle un’infanzia complessa.

Risulta ruvido, spiazzante e indisponente, poco avvezzo all’osservanza delle regole, cosa che lo costringe all’esilio in Val d’Aosta: infatti, viene lì inviato dai superiori per motivi disciplinari, facendogli perdere la possibilità di continuare a vivere nella sua città Roma.

E’ quello che in letteratura si definisce antieroe. Anche per il suo rapporto ambiguo col lavoro da vicequestore, dato che ha una personale visione della giustizia e della legge che risultano fuori dalle comuni convenzioni.

E’ un uomo temprato dalla sua fanciullezza trasteverina che lo ha reso brusco e irriverente, ma sotto quest’apparenza Rocco nasconde un lato gentile, pieno di umanità e saggio.

Rocco Schiavone un uomo dai mille volti

Magistralmente interpretato da Giallini, che sembra uscito direttamente dai libri, Rocco è un poliziotto, che non esita a spingersi oltre anche per risolvere i casi. E’ un uomo in lotta continua tra il dovere istituzionale e le sue inclinazioni personali.

Un personaggio con una dualità così forte si presta ad una infinità di chiavi di lettura e, probabilmente per questo, il rapporto che pubblico e politica hanno con lui o è di amore puro o di antipatia.

 

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La preghiera laica del mattino di Hegel

La mattina, prima di cominciare a lavorare, Rocco Schiavone fuma una canna contenuta in un cassetto chiuso a chiave nella scrivania in ufficio. Questa abitudine, che lui definisce la sua “preghiera laica del mattino“, citazione di Hegel, il quale si riferiva però al giornale, gli dà immediati benefici. Questa abitudine è stata criticata da qualche detrattore come un esempio di diseducazione per i giovani.

Giallini stesso in un intervista disse :”Onestamente, non comprendo il perché delle polemiche. Capisco che una rete televisiva possa essere vista anche da persone che non sono in grado di distinguere la realtà dalla finzione, ma una serie resta una serie. Da piccolo vedevo i film di Tomas Milian, mi piaceva molto il genere poliziesco, ma non per questo ho iniziato a sparare per strada. Se sei scemo, sei scemo sempre, anche senza Schiavone che si fa le canne”. Rocco non avrebbe potuto dirlo meglio.